venerdì 29 Marzo 2024
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Annunziata aspirante segretario PD: “Ripartiamo dai valori della sinistra”

Leo Annunziata (PD): “Il Partito Democratico deve ritornare nei luoghi in cui le disuguaglianze sociali sono più sentite”

Leo Annunziata è candidato alla segreteria regionale Campana del Partito Democratico. Attualmente è sindaco di Poggiomarino, ha 43 anni, è laureato in filosofia ed insegna alla Suor Orsola Benincasa.

Cosa l’ha spinta a candidarsi?

Dopo i risultati delle politiche dello scorso 4 marzo è un momento di evidente difficoltà per il Partito Democratico. Nel frattempo al governo vi è un’onda populista, il caso sui migranti prendiamolo come emblema di quello che sta capitando in Italia. Rispetto ad un quadro di questo tipo ho ritenuto che il Partito Democratico dovesse svolgere una funzione propositiva, rispetto a queste problematiche, attraverso una proposta di rinnovamento e di alternativa tenendo presente quali sono i nostri valori di centro-sinistra che hanno fatto grande l’Italia. Questo deve essere fatto anche nella nostra Campania.

E’ senz’altro una sfida importante, Lei crede ancora nel PD nonostante gli ultimi risultati…

Non vedo motivi per cui non credere nel PD. I risultati del 4 Marzo hanno rafforzato la mia convinzione che il Partito Democratico sia necessario all’Italia ed alla Campania.

C’è chi dice che lei è un candidato di Vincenzo De Luca. E’ Così? Cosa pensa del Presidente De Luca?

Bisogna tenere presente che questo non è un congresso su De Luca, i miei rapporti con Vincenzo De Luca sono decennali, ho rapporti sia di amicizia sia politici. Il mio giudizio su De Luca, tenendo presente che manca ancora un anno e mezzo alla sua esperienza governativa, è sostanzialmente positivo.

Osservando i sondaggi e le ultime elezioni pare che il PD in Campania abbia perso “appeal”. Perché siete arrivati a questo punto?  

Le ragioni sono molteplici, sulla Campania penso abbia pesato il giudizio negativo dei cittadini nei confronti del governo nazionale presente fino al 4 Marzo. E’ cosa nota che il MoVimento 5 Stelle in Campania ha avuto il suo fortino. Bisogna dire che, secondo me, i cittadini hanno notato una distanza da parte del gruppo dirigente del Partito Democratico con le problematiche che attanagliano in modo concreto le persone. Questo è stato un errore da parte del gruppo dirigente che ci ha governato a livello nazionale, il PD, a tutti i livelli, deve ritornare nei luoghi in cui le disuguaglianze sociali sono più sentite.

Cosa propone di fare per rilanciare il suo partito nel prossimo futuro?

Per rilanciare il PD bisogna riprendere un discorso forte con i circoli all’interno dei paesi. Domenica, ad esempio, saremo a Somma Vesuviana per lanciare l’iniziativa “Un Circolo in ogni paese”. Le nostre sezioni devono essere dei fari per ascoltare le richieste dei cittadini.

Da quello che ha detto potremmo definirla oggi un “antirenziano”?

Io sono stato un “renziano” della primissima ora ma non mi piace ragionare per categorie che etichettano le persone. In una fase iniziale ho sicuramente condiviso la spinta di rinnovamento di Renzi, adesso siamo in  una fase politica diversa. Il partito deve uscire fuori dalla tenaglia di “renzismo” e “antirenzismo”, il partito deve parlare di cose concrete. Noi dobbiamo immaginare una proposta sul sistema Italia, ascoltando tutti i corpi intermedi.

Per il Paese, per la Campania, può esistere una sinistra al di fuori del PD?

Certamente, esistono già dei movimenti di sinistra che sono sono fuori dal Partito Democratico. Il problema è che il partito deve ritornare a dialogare, senza avere linee egemoniche, con tutto ciò che è opposizione a questo governo. Se dovesse toccare a me la segreteria regionale aprirò un dialogo con tutte le forze politiche, il partito deve solo ed esclusivamente dialogare. La mia candidatura ha una sostanziale venatura unitaria, le varie componenti del Partito Democratico, credo, che abbiano trovato una sintesi sulle idee che metto in campo. Dobbiamo tacitare il conflitto interno, riproporlo in una dialettica sana per spostare all’esterno il conflitto. I cittadini vogliono questo.

 

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