giovedì 25 Aprile 2024
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Carte false per la cittadinanza italiana: coinvolti calciatori, impiegati e politici

BRUSCIANO. I carabinieri scoprono un giro di pratiche false per ottenere la cittadinanza italiana. L’operazione denominata dagli inquirenti “Carioca” è finita fino a Brusciano nel Napoletano

Una ingente richiesta di cittadinanza italiana e dunque una emissione di documenti falsi che ne attestassero la nazionalità del Belpaese. Chi c’era nel vortice delle richieste? Calciatori che militano in divisioni professionistiche del calcio italiano – anche seria A – francese e portoghese, tra i 300 brasiliani che dietro lauto compenso e solo grazie un giro di pratiche false, sono riusciti a ottenere la cittadinanza italiana in virtù dello ius sanguinis, senza però avere i requisiti previsti dalla Legge.

Chi gestiva il business dei documenti falsi? Cinque persone tra Brusciano – tre dei cinque indagati sono un ex assessore, l’ex responsabile dell’ufficio di stato civile e un ex impiegato dell’Anagrafe –  e due persone di Marcianise, un ex calciatore brasiliano e l’ex dirigente di una squadra di calcio.

Oggi, i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Nola nei confronti di quattro persone  indagate, tra cui il responsabile dell’Ufficio di Stato Civile di un Comune del napoletano e il titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche amministrative. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tre sottoposti a divieto di dimora negli uffici dell’amministrazione comunale di Brusciano,un divieto di dimora nel territorio del medesimo centro urbano, in concorso con un quinto indagato non destinatario dell’odierna misura per divieti di dimora e di frequentare pubblici uffici a Brusciano.

L’indagine, coordinata dalla procura di Nola, nasceva dalla segnalazione operata, nel maggio 2016, dalla Questura di Terni, allorquando – a seguito di richiesta di rilascio di passaporti da parte di presunti cittadini italiani di origine brasiliana – erano emerse evidenti irregolarità nella pratica di riconoscimento della cittadinanza ture sanguinis perfezionata presso l’ufficio anagrafe e dello stato civile di Brusciano. Da tale segnalazione prendeva le mosse l’indagine degli inquirenti di Nola e sviluppatasi tra luglio 2016 e ottobre 2017, la quale ha consentito di: – dimostrare che gli indagati avevano costituito una complessa organizzazione criminale finalizzata alla commissione dei reati di falso ideologico e materiale, tramite la quale avevano assicurato l’ottenimento della cittadinanza italiana in assenza dei i previsti requisiti, in favore di 300 cittadini brasiliani; – definire nel dettaglio il modus operandi della medesima struttura, dimostrando che due degli odierni indagati, svolgendo il ruolo di “procacciatore di clienti”, si avvalevano della collaborazione dei complici – rispettivamente impiegato, Responsabile dell’Ufficio di Stato Civile e Assessore presso il comune di Brusciano – per attestare falsamente la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per il rilascio della cittadinanza iure sangiiinis; – verificare, tra i soggetti che hanno ottenuto irregolarmente la cittadinanza italiana, la presenza di diversi giocatori di calcio, alcuni dei quali militanti nelle massime divisioni professionistiche dei campionati francese e brasiliano nonché di altri atleti di calcio a 5; – in data 07/04/2017, eseguire una prima ordinanza di misura cautelare nei confronti di due degli odierni indagati, i quali, all’esito di una parziale conclusione delle indagini, erano stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. Orbene, tale procedura ha consentito agli stessi di aggirare i vincoli relativi al numero massimo di giocatori non comunitari (ed “tetto exiracomunitari”) previsti per le singole società sportive dalla vigente normativa.

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