martedì 16 Aprile 2024
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Concorso Apple a Napoli, i-pad per svolgere i quesiti

di Rosa Auriemma

NAPOLI. Apple: la tecnologia svecchia i concorsi universitari. I-pad di ultima generazione per svolgere i quesiti per i 4mila candidati.

Si concludono presso la facoltà di scienze tecnologiche, le prove scritte per l’accesso ai corsi della prima Ios Developer Academy che l’Università degli studi di Napoli Federico II, in una partnership con Apple, ospiterà nel nuovo Campus di San Giovanni a Teduccio; nei laboratori di avanzatissima tecnologia verranno affinate le competenze tecniche dei futuri sviluppatori di software e app.

Tra i requisiti richiesti, non aver superato i trent’anni di età e aver conseguito un diploma. I posti messi a disposizione sono solo duecento per oltre quattromila candidati, anche se, ci sono stati molti assenti: il primo giorno in mattinata se ne sono presentati solo 60 su 200, nel pomeriggio invece 150. Per i test di selezione non è stato utilizzato materiale cartaceo come nei concorsi convenzionali ma (e non poteva essere altrimenti), i-pad di ultima generazione, messi in funzione attraverso una password personalizzata assegnata ai candidati a seconda del numero sorteggiato e con tanto di segnatempo incorporato e visibile, posto a scandire i 60 minuti disponibili.

Le prove sono tutte diverse e copiare è impossibile, strutturate in una batteria di trenta quesiti a risposta multipla, ineriscono non solo la risoluzione di problemi di tipo informatico e tecnicismi per addetti ai lavori, ma anche logica e comprensione testuale; il tutto in lingua inglese. Come ci informa Domenico Buonocore, che ha sostenuto l’esame durante la prima sessione, uno dei suoi quesiti di logica era il seguente: «una signora si accompagna con un ragazzo alla richiesta del grado di parentela, risponde che suo zio è il fratello dello zio dello zio del ragazzo, da qui bisognava individuare il grado di parentela» oltre che «domande riguardanti definizioni di aspetti della programmazione, come: una funzione che si modifica da sola o cosa comprende la tavolozza interfaccia».

In merito alla facies linguistica delle domande invece, pare non compromettesse la comprensione testuale, come ci informano altri partecipanti alla selezione, Rosario Ariosto e suo fratello Silvio «le domande erano scritte in maniera abbastanza chiara, non creavano grossi problemi, questo ovviamente vale chi ha una minima conoscenza della lingua inglese»; le più difficili secondo gli intervistati sono certamente quelle più tecniche del linguaggio informatico, ma non impossibili, in particolare per gli studenti del primo anno di ingegneria e informatica. Alla fine della prova i candidati hanno consegnato il proprio tablet personale, spentosi automaticamente al termine dei sessanta minuti stabiliti.

La Apple, che con i suoi e-book ha già dichiarato guerra ai libri di cellulosa, banditi carta e penna per la prima volta anche nei concorsi, potrebbe aver suggerito una nuova modalità di svolgimento per gli esami di ammissione delle altre università italiane?

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Rosa Auriemma
Rosa Auriemmahttps://www.facebook.com/lalingua.langue/?fref=ts
Ha conseguito la laurea triennale in Lettere e Magistrale in Filologia Moderna presso L'università degli studi di Napoli "Federico II" con il massimo dei voti, discutendo una tesi in Storia della lingua italiana su un autore napoletano secentesco. Sin da piccola ha coltivato la passione per la scrittura e il giornalismo. Appassionata di linguistica e dialettologia, per scopi di ricerca ha fondato un blog tematico "La Lingua Langue", corredato da canale youtube al fine di divulgare contenuti multimediali e multiculturali.

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