venerdì 19 Aprile 2024
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La lettera. “Questore, chi è ucciso brutalmente non è sempre un camorrista”

SOMMA VESUVIANA. La decisione del Questore di Napoli, Guido Marino, di vietare i funerali pubblici per Francesco Tafuro e Domenico Liguori, uccisi la notte tra il 10 e l’11 febbraio a Saviano ha scosso le comunità del piccolo paese nolano e di Somma Vesuviana, città di Domenico e dove entrambi lavoravano.

Ad esprimere i sentimenti di tanti una lettera giunta alla nostra redazione e scritta da una compagna di classe di Liguori. Ecco di seguito il testo della missiva che pubblichiamo per intero.

Egregio Sig. Questore di Napoli,
Le scrivo non tanto per avere risposte quanto per porle qualche quesito.
Mi chiedo quali risposte si darebbe Lei, se qualcuno le dicesse che per ragioni di ordine pubblico è vietato celebrare un funerale di un amico, parente, figlio che Lei conosceva come una brava persona, uno che amava la vita, che non aveva mai commesso reati, che adorava viaggiare, e amava il suo lavoro, ma mi consenta, con una “squallida” sfortuna, quella di morire ammazzata in modo brutale e con ferocia inaudita, manco fosse il peggiore dei criminali, e per mano di un vile assassino, che Lei sig. Questore dovrebbe provvedere quanto prima a far catturare per garantire l’ordine pubblico.
Mi chiedo quali risposte si sarebbe dato se un perfetto sconosciuto, per giunta nel bel mezzo delle indagini, basasse sulle sole modalità di esecuzione di un assassinio la qualifica di “camorrista” per il povero assassinato, negandogli anche l’ultimo saluto a Dio in Chiesa.
Ebbene Sig. Questore, nella sua carriera ne avrà visti di assassinii, e stando alle sue decisioni si evince che una morte brutale deve essere per forza collegata a un camorrista che meritava quella morte. Ma non sembra che la storia le dia sempre ragione, guardando un po’ al passato, ci pensi a quanti uomini giusti sono stati assassinati in modo brutale. Falcone e Borsellino, non erano forse uomini giusti? Eppure sono stati assassinati brutalmente, e se proprio ancora non riesce a darsi risposte lo stesso Gesù Cristo è stato ammazzato brutalmente, eppure non credo sia più nato uno più giusto di Lui.
La saluto Sig. Questore, mi auguro che quanto prima si faccia luce su questa triste vicenda, e venga fuori la verità, sono certa che il suo vero impegno nel garantire l’ordine pubblico si concretizzi nella cattura di chi ha commesso questo efferato omicidio, e si faccia giustizia per la morte di due ragazzi.
Cordialità
Mariangela Mosca

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