giovedì 28 Marzo 2024
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L’Avvocato Giuseppe Gragnaniello sul Ddl “Spazza Corrotti”

Al centro del dibattito politico per diversi mesi vi è stato il “DDL Spazza Corroti”. Da qualcuno criticato da altri osannato come la prima grande misura contro la corruzione. Effettivamente diverse novità sono contenute all’interno del disegno di legge.

La novità è nell’estensione dei reati”, afferma l’Avvocato Giuseppe Gragnaniello che oltre ad essere Avvocato penalista del Foro di Napoli è cultore di diritto processuale penale all’Università “Federico II” di Napoli ed autore di numerosi contributi scientifici in materia di diritto e procedura penale.

 

I condannati per corruzione non parteciperanno agli appalti per la pubblica amministrazione. Cosa ne pensa?

Non è un inedito normativo, essendo stata introdotta detta incapacità a contrarre con la Pubblica Amministrazione, nelle ipotesi di corruzione, sin dal 1981. La novità è sia nell’estensione dei reati per i quali sarà applicabile detta sanzione accessoria, sia nella durata della stessa, perpetua nei casi più gravi. Tuttavia, è possibile ottenere la cessazione dell’efficacia di tale misura decorsi quindici anni dall’esecuzione della pena principale. Condivido lo spirito di questo specifico intervento normativo, ma segnalo che la perpetuità di una sanzione (quand’anche accessoria) potrebbe non essere pienamente “in linea” con l’art. 27 della Costituzione.

È buona cosa l’agente sotto copertura nella lotta alla corruzione?

Altro aspetto di costituzionalità quantomeno dubbia. Un diritto penale costituzionalmente orientato è sorretto dal principio per cui si è puniti per aver posto in essere, con piena consapevolezza e volontà libera, la condotta criminosa. La sostanziale incontrollabilità dei metodi coi quali l’agente sotto copertura può far insorgere, nell’altrui persona, la volontà di compiere il reato, confligge non poco con la necessaria intangibilità del principio di libera autodeterminazione. Non posso condividere che sia lo Stato, per il tramite di suoi dipendenti, a creare l’occasione delittuosa: quand’anche il fine possa “giustificare” i mezzi, essi comunque non possono collidere con i principi supremi di uno stato democratico.

Un giudizio complessivo sul ddl spazza corrotti?

 Senza particolare enfasi, essendo la corruttibilità una componente endogena -ad oggi ineliminata- della natura umana. La ricerca del proprio utile a danno del prossimo o della collettività, è una manifestazione (spregevole, s’intenda) dell’essere umano che, in tempi -come questi- di neoindividualismo, si fa ancor più evidente e diffusa. Lo strumento legislativo e l’inasprimento della risposta sanzionatoria possono far molto, ma quasi esclusivamente sul piano repressivo. Faccio mio, pertanto, il suggerimento che Gesulado Bufalino indicava in ordine al contrasto del fenomeno mafioso: sradicabile, secondo l’autore, ad opera di un esercito di maestre elementari.

 

 

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