venerdì 19 Aprile 2024
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Palma. Norme igieniche in lingua bengalese, il sindaco: “Non è razzismo”

PAMA CAMPANIA. Il sindaco Nello Donnarumma respinge le accuse di “razzismo” dopo la distribuzione dell’opuscolo informativo, in lingua italiana e bengalese, sulle norme igieniche da adottare in città.

“Lavarsi i denti ogni sera, fare una doccia al giorno, usare deodorante e sapone, lavare gli abiti che vengono indossati, tagliare i capelli periodicamente, pulire casa, tagliare le unghie delle mani e dei piedi, coprirsi il naso e la bocca quando si tossisce o si starnutisce, non condividere rasoi, asciugamani o trucchi con altre persone”, sono solo alcune delle regole scritte nel “vademecum” in lingua italiana e bengalese, distribuito in tutti gli esercizi commerciali, compresi quelli della comunità straniera presenti nel Comune di Palma Campania. L’opuscolo, ha innescato una polemica nei confronti del sindaco Nello Donnarumma. Il primo cittadino palmese , però, respinge ogni accusa di “razzismo” mossa nei suoi confronti, anzi in diverse occasioni specifica che l’idea dell’ “opuscolo informativo” è nata dall’ emergenze sanitarie che negli ultimi anni si sono registrate in città . Donnarumma spiega: “Si sono create in passato, pericolose ma rare situazioni di casi di tubercolosi che hanno creato non pochi malumori tra i cittadini ed equivoci, legati all’inevitabile connessione con il fenomeno dell’immigrazione. L’idea è quella di uniformare l’idea stessa di igiene, partendo da capisaldi ben definiti, grazie ai quali le due comunità possano avere maggiori garanzie sulla tranquillità di vivere in una società nella quale non ci siano pericoli di nessuna natura, igienica, o anche sanitaria.” Poi alla accusa di razzismo il sindaco commenta: “Salvaguardare la salute di tutti non è razzismo. L’opuscolo è il frutto di una mediazione tra comunità bengalese, amministrazione comunale, sindacato e medici della Asl.” Poi sul fatto che sia stato scritto nelle due “lingue”, l’Amministrazione comunale specifica che questa scelta è legata proprio a diffondere l”idea di integrazione e non di razzismo, anche perchè se l’avessero scritta solo in italiano non tutti l’avrebbero potuta leggere.

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