giovedì 25 Aprile 2024
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A Portici la presentazione del libro su Siani “Il caso non è chiuso”

PORTICI. Dopo quasi 30 anni dall’omicidio del cronista de «Il Mattino» Giancarlo Siani, il caporedattore del quotidiano napoletano «Roma», Roberto Paolo, svela nuove verità nel suo ”Il caso non è chiuso”, pubblicato da Castelvecchi.

Il libro verrà presentato a Portici martedì 24 febbraio alle ore 10.00 al Teatro i “De Filippo” sito in Corso Umberto I. L’incontro organizzato dal Forum dei Giovani di Portici parteciperanno oltre l’autore Roberto Paolo, anche Francesco Panariello presidente dell’associazione Antiracket di Torre del Greco, il Tenente dei Carabinieri Colonnello Claudio Mungivera e Leandro Limoccia, presidente del Collegamento Campano contro le camorre e referente del presidio Libera della città della reggia. A fare gli onori di casa sarà il Sindaco di Portici Nicola Marrone e l’assessore alla politiche giovanili Valentina Maisto. Alla presentazione del libro, pubblicato dopo quattro anni di ricerca per giungere alla conclusione che le persone condannante come autori del delitto, probabilmente sono estranei ai fatti che sarebbero stati commessi da altri, purtroppo, non più giudicabili e che il delitto sarebbe riconducibile non al presunto tradimento dei Nuvoletta a Valentino Gionta, rilevato da Siani, ma alle denunce che il giovane cronista aveva fatto riguardo il business delle cooperative dei detenuti e alle probabili infiltrazioni di camorra, interverranno gli studenti delle scuole superiori di Portici. A moderare l’incontro sarà il Giornalista del Roma Mario Pepe.

Biografia Roberto Paolo:

Nato a Napoli ma cresciuto a Montesarchio, nel Sannio Caudino, si è laureato in Scienze Politiche alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli” di Roma. Ha conseguito due master di specializzazione al Collegio d’Europa di Bruges e alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Caserta. Entrato al Ministero dei Lavori Pubblici italiano, si è dimesso nel 1996 per diventare giornalista professionista.
Insieme al direttore Pasquale Clemente ha fondato prima “Il Corriere di Caserta” poi “La Gazzetta di Caserta”, oggi tra i quotidiani locali più venduti in Campania. In quegli anni si è occupato prevalentemente di camorra e del clan dei Casalesi, ma anche di inchieste e dei maggiori scandali campani (sue le rivelazioni sui responsabili degli incendi che a ripetizione devastarono la Reggia di Caserta). È stato autore di inchieste politico – giudiziarie che hanno avuto vasta eco sulla stampa nazionale ed ha ideato e coordinato numerose inchieste a puntate sul degrado della città di Napoli.
Nel 2008 è stato tra i protagonisti della docu-fiction di Abel Ferrara Napoli, Napoli, Napoli, con Peppe Lanzetta e Maurizio Braucci (presentato al Festival di Venezia 2009).
Nel 2010 una sua inchiesta a puntate ha svelato retroscena inediti dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani, arrivando a svelare i nomi di mandanti ed assassini diversi da quelli attualmente condannati. Sulla base dei suoi articoli la Procura di Napoli ha riaperto dopo 25 anni le indagini sul caso. Sempre in quell’anno ha ottenuto il premio della Commissione regionale anticamorra per i giornalisti che si sono distinti nell’impegno contro la criminalità organizzata.
Affermato come fotoreporter soprattutto per i suoi viaggi in Africa, ha pubblicato reportage, tra gli altri, su “L’espresso” e “Io Donna” (Corriere della Sera), collabora con il quotidiano romano “Il tempo” e la rivista “Africa”. È tra gli autori della mostra fotografica itinerante “Spezziamo le catene”, inaugurata a Roma nella Chiesa del Gesù nel novembre 2012, con una foto che ritrae una famiglia di schiavi a Nouakchott, in Mauritania.

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