Il progetto rientra in un gemellaggio della struttura penitenziaria con la rassegna teatrale del premio Carmine Mensorio – Città di Saviano.

Una giornata trascorsa al carcere di massima sicurezza di Secondigliano (NA) quella dello scorso 9 maggio 2018 per gli attori della compagnia ‘Gli Arco Iris’ di Saviano. Il gruppo ha aderito al gemellaggio della struttura penitenziaria con la rassegna teatrale ‘Premio Carmine Mensorio – Città di Saviano, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carmine Sommese, con la collaborazione del direttore artistico e gestore del teatro Giovanni Palladoro.

La commedia ‘Tutta colpa del Dna‘ tratta in modo ironico senza tratti sentimentali uno degli argomenti più controversi e discussi del momento: quelli del omosessualità e dell’omofobia.

Il testo è stato scritto da Pietro Coppola, in scena anche come attore, per la regia di Pellegrino Pacchiano. La compagnia teatrale ha con piacere aderito al progetto del carcere di massima sicurezza di Secondigliano per portare un momento di gioia, spensieratezza e convivialità tra gli ospiti della casa penitenziaria.

Le sensazioni della compagnia

‘Un esperienza davvero bella ed emozionante’ – ha dichiarato l’autore della piéce teatrale, Pietro Coppola. ‘Abbiamo vissuto quello che fino ad oggi avevamo visto solo in televisione: entrare in un carcere è stato – lì per lì – una presa di coscienza di una realtà del tutto diversa da quella cinematografica. Abbiamo riflettuto sulla situazione di queste persone che vivono in ambienti super controllati e che stanno seguendo un percorso rieducativo.

Sono stati molto accoglienti: ci hanno anche dato una mano a montare e smontare le scenografie.

La direttrice del carcere, la Dott.ssa Giulia Leone, e uno degli educatori della casa penitenziaria, il Dott. Gaetano Giannini, ci hanno ringraziati dicendoci che siamo stati bravi ad esser riusciti ad arrivare alle corde del loro cuore. I detenuti ci hanno donato un’esperienza sicuramente arricchente, dimostrandosi disponibili e aperti nei nostri riguardi. Hanno risposto bene all’iniziativa. È stato il pubblico tra i più calorosi e partecipi davanti al quale ci siamo esibiti: attenti per quasi due ore, si sono divertiti e complimentati con noi anche a scena aperta’.

Un momento di ‘evasione’

Al termine della rappresentazione, uno dei detenuti è salito sul palco ringraziando la compagnia teatrale: ‘Per due ore ci avete dato la sensazione di ‘evadere’ da questo posto’. Commozione e qualche lacrima tra il gruppo di attori: ‘Una giornata che noi tutti porteremo dentro la nostra mente e il nostro cuore. È stato bello poter rendere – anche solo per poco tempo – la loro permanenza nel carcere un po’ meno pesante’.