SOMMA VESUVIANA. “Almeno 100mila euro al mese”, tanto fruttava lo spaccio di sostanze stupefacenti a Somma Vesuviana nelle piazze gestite dal clan D’Avino che faceva capo proprio all’omonimo boss Giovanni, detto o’Bersagliere. E’ la cifra che quantificano gli inquirenti, e che hanno comunicato nel corso di una conferenza stampa in cui sono stati spiegati i dettagli dell’inchiesta che ha portato all’arresto di 21 persone. All’incontro con i giornalisti hanno preso parte i comandanti della Stazione di Somma Vesuviana, il maresciallo Raimondo Semprevivo, della Compagnia di Castello di Cisterna il capitano Tommaso Angelone, del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna il maggiore Michele D’Agosto e del Gruppo di Castello di Cisterna il colonnello Rino Coppola. “Si abbiamo potuto fare una stima orientativa che si aggira sui 100mila euro mensili”, hanno spiegato, “una stima possibile perchè è più semplice certificare il flusso legato al traffico di stupefacenti, più difficile invece definire il giro d’affari inerente le estorsioni, proprio a causa delle remore che abbiamo riscontrato da parte delle vittime di denunciare la richiesta che gli veniva fatta dagli indagati”.
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