venerdì 29 Marzo 2024
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Somma Vesuviana, al Casamale è allarme metanodotto

Somma Vesuviana. “Sono persone senza scrupoli che giocano sulla nostra pelle”.Sono amareggiati i cittadini di via Piccioli, e più in generale dell’Antico Borgo del Casamale, per la sorprendente scoperta fatta in questi ultimi giorni. Infatti i residenti hanno visto con i propri occhi ciò che da tempo si sospettava: le tubature del metano cittadino in alcuni tratti non sono interrate ad almeno 80 cm, come prevedono le norme in materia di sicurezza, ma a pochi cm sotto l’asfalto (come dimostrano le foto). Addirittura, secondo qualcuno, basterebbero sollevare di poco il manto stradale o il basalto per scoprire le tubazioni, come successo appunto in via Piccioli. A scoperchiare la pentola, è proprio il caso di dirlo, i carabinieri della locale stazione i quali, durante un controllo di routine sul cantiere effettuato giovedì scorso, hanno fermato i lavori. Al momento il cantiere non risulta sequestrato, ma le operazioni, iniziate per cercare di dare contegno al Borgo per la “Festa delle Lucerne” come promesso ai cittadini dallo stesso Allocca, non proseguono. Innanzitutto perché bisogna capire come siano stati effettuati i collaudi da parte dei tecnici che hanno certificato l’idoneità delle condutture e della strada. Successivamente bisognerà capire se quelle tubature, praticamente sotto il naso dei residenti, possano effettivamente essere pericolose. Non solo, ma gli inquirenti stanno cercando di ricostruire anche l’intera vicenda dei lavori. Questi ultimi sarebbero, come recita la diffida inviata da Errico Eliani, dirigente ai lavori pubblici del Comune sommese, alla Amalfitana Gas, assegnataria dei lavori di costruzione del sistema di distribuzione del gas metano, di “Ripristino della pavimentazione con cubetti di pietra vulcanica” rientranti nel contratto stipulato tra l’Ente comunale e la società nel lontano 2004 (sotto l’egida dell’aaministrazione di centrosinistra di D’Avino).Anche se, in quell’area, la fiammella del gas è stata accesa dall’attuale primo cittadino nel corso della sua prima legislatura durata appena due anni. Inoltre ci sarebbero discrepanze tra il carteggio di Eliani con l’Amalfitana gas e un’ordinanza sindacale (la numero 74 del 7 giugno scorso) nella quale i lavori di ripristino della strada diventano “Lavori di diramazione della condotta del metano”. Questa del gas cittadino però non è l’unica tegola abbattutasi sull’amministrazione Allocca e sul suo ventre molle: i lavori pubblici. Qualche giorno fa infatti l’assessore al ramo, Chiara Di Mauro, ha rimesso le deleghe lasciando scoperta una casella che potrebbe essere occupata da un’altra donna, il cui nome resta al momento avvolto nel mistero, la quale sarebbe un’accademica dell’area vesuviana. Toccherà a quest’ultima rimettere in carreggiata la cittadina sommese la quale, dopo aver perso il milione di euro dei fondi per l’arredo del castello D’Alagno per un marchiano errore burocratico (invece di una delibera di Giunta è stata prodotta una determina), sembrerebbe essersi fatta sfuggire anche i due milioni di euro per la ristrutturazione dell’altro grande monumento allo spreco cittadino: il casermone di via Trentola. La struttura, nella quale doveva sorgere una scuola, è allo stato grezzo da decenni. “Se fosse confermata quest’ultima notizia- ha dichiarato il consigliere d’opposizione dell’Udc Luigi Aliperta- chiederemo al sindaco Allocca di dimettersi assieme ai suoi dirigenti”. Interrogato sulla vicenda il primo cittadino non ha voluto rispondere nell’attesa, forse, che il nuovo assessore riesca a togliergli le castagne dal fuoco sia nei casi citati e sia negli storici cantieri aperti, e mai terminati, di via Gino Auriemma, del parcheggio di “Dietro Le Torri” e della scuola di via Don Minzoni.

Gaetano Di Matteo

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