giovedì 28 Marzo 2024
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Somma Vesuviana, la Michelangelo s.r.l. risponde sulla questione dei corsi di formazione

Somma Vesuviana. Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata alla redazione(la troverete integralmente allegata al pezzo) dal signor Michelangelo Miele, amministratore della Michelangelo s.r.l. che gestisce il servizio Informagiovani del comune di Somma Vesuviana. La missiva è la risposta all’articolo dal titolo: “Somma Vesuviana, gli attestati dei corsi di formazione dell’Informagiovani sono carta straccia”. Secondo quanto scritto dal signor Miele (il testo integrale lo trovate allegato a fondo pagina) gli attestati non esisterebbero, perché ancora da consegnare ai giovani che hanno frequentato i corsi, Facebook non è uno strumento idoneo per poter chiedere chiarimenti e “la valenza di un’attività formativa consiste nel trasmettere delle competenze e non nel rilasciare un attestato”. Inoltre, lo stesso Miele, interpreta il pezzo (“l’ennesimo” secondo lui) come un attacco mediatico nei confronti dell’amministrazione comunale, dell’assessorato alle Politiche giovanili, dell’Informagiovani e della sua azienda. Inoltre tira in ballo alcuni studenti che avrebbero distorto le parole dei docenti che “formano” i corsisti. Poi c’è la solita girandola sul fango lanciato dai giornali nei confronti di “persone che lavorano con impegno e responsabilità” ed in ultimo il preannuncio che si attiverà in tutte le sedi opportune per tutelare l’immagine dell’azienda e dei collaboratori della stessa. Io per rispondere partirei dalla fine: Egregio signor Miele, faccia tutti i dovuti passaggi per mantenere integra l’onorabilità sua, della sua azienda e dei suoi collaboratori se ritiene che esistano i presupposti per farlo. Io le annuncio però che prenderò a mia volta provvedimenti per difendere la mia di professionalità in quelle che lei definisce “sedi opportune”. A scanso di equivoci però risponderò a quelle che sono le accuse circa il pezzo da me redatto. Lei innanzitutto ha omesso di farci finalmente comprendere se questi attestati rechino o meno la firma di sindaco ed assessore come scritto nel pezzo. Così come ha omesso di far comprendere ai nostri lettori quali sia il valore del corso di formazione in questione. Lei afferma che Facebook non sia lo strumento adeguato per chiedere chiarimenti. Secondo una sentenza del 2 marzo 2010 emessa dal Tribunale di Monza, Sezione Quarta Civile “è tenuto al risarcimento del danno colui che lede la reputazione, l’onore o il decoro di una persona mediante l’invio di un messaggio per il tramite del social network “Facebook” giudicato mezzo di pari a qualsiasi altro strumento venga usato per relazionare (mail, siti web, social network e persino sms)”. Dunque, nonostante la sentenza riguardi un risarcimento danni, la legge italiana pone il famoso social-network al pari di qualsiasi altro strumento di comunicazione. Altra questione è quella della valenza. Come lei avrà potuto leggere io non ho fatto riferimento solo alla regione Campania. Ho scritto: “senza che lo stesso abbia alcun valore accreditante presso enti come la Regione Campania”. Ho scritto qualcosa di errato? Di offensivo? Di lesivo della sua dignità, di quella della sua azienda o di quella dei suoi collaboratori? Ancora. Lei scrive: “la valenza di un’attività formativa consiste nel trasmettere delle competenze e non nel rilasciare un attestato”. Giusto, giustissimo. Però il caso da me analizzato è abbastanza curioso. I corsi che lei, in qualità di gestore dell’ Informagiovani, mette a disposizione dei giovani sommesi durano 20 ore. Sull’ottimo sito della Michelangelo formazione leggo però che ad esempio, per i “Corsi Fotovoltaico, Installatore Impianti Solari Fotovoltaici(compresi tra quelli offerti al Comune), il “pacchetto Core” dura 50 ore e riconosce due attestati: “Attestato di Istallatore Pannelli Solari rilasciato da Cangiano” ed “Attestato di Esperto Della Tecnologia Fotovoltaica rilasciato da MBtre, in qualità di azienda roconosciuta dall’autorità per l’energia elettrica ed il gas così come regolamentato dal D.M. 20 luglio 2004(http://www.formazionemichelangelo.it/Dettaglio-Corsi/Corsi-Fotovoltaico-Installatore-Impianti-Solari-Fotovoltaici.html)”. Dunque potrebbe spiegare ai nostri lettori delle 20 ore cosa ci fa? Naturalmente, interpretando il capitolato d’appalto del servizio Informagiovani(cito: “almeno un corso di formazione e di orientamento al lavoro per ogni trimestre di esercizio, per un totale di 4 corsi di formazione entro l’anno di affidamento del servizio”) non si comprende cosa sia richiesto alla ditta aggiudicataria del servizio (esempio: Se il corso di formazione fosse durato un’ora, con relativo attestato di partecipazione, avrebbe avuto valore nell’ambito dell’appalto?). Ecco, ritengo che lei per questo genere di cose dovrebbe recarsi presso le sedi opportune per chiedere di difendere la sua immagine e quella dei tanti giovani che potrebbero prendere sul serio il fatto che un corso di formazione di 20 ore possa un giorno schiudere loro le porte del mondo del lavoro. Sulla questione delle pubblicazioni che già in passato hanno riguardato il servizio Informagiovani (e più in particolare la sua ditta) la invito a spiegare semplicemente una cosa: Come mai viene fatta una gara d’appalto per assegnare un servizio con dei criteri e l’anno successivo i criteri vengono stravolti, mentre il vincitore resta sempre lo stesso? Ecco, anche questo caso penso che potrebbe interessare alle “opportune sedi” come le chiama lei. Sul fatto che questo pezzo voglia infangare qualcuno le rispondo fermamente che è totalmente fuori strada. Anzi, mi fa meraviglia che l’Assessorato alle politiche Giovanili venga tirato in ballo nella sua lettera. Avrebbe potuto tranquillamente rispondere il titolare della delega, perché affidarsi alla sua penna? Sull’invito a frequentare i corsi gratuiti offerti dall’Informagiovani le devo dare un grosso dispiacere. Purtroppo non avete organizzato quelli per cuochi (si, la cucina è la mia grande passione, l’ammetto!), altrimenti mi sarei iscritto all’elenco di quelli che avrebbero voluto imparare, in 20 ore, a districarsi tra i fornelli. Tanto le dovevo GDM.

Gaetano Di Matteo

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