venerdì 29 Marzo 2024
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Stefano Accorsi e Marco Baliani al teatro Bellini: Giocando con Orlando

Stefano Accorsi e Marco Baliani in Giocando con Orlando tratto dall’ Orlando Furioso. In scena dal 28 febbraio al 5 Marzo al teatro Bellini di Napoli.

L’ “universo” di Ariosto verrà esplorato da Baliani e Accorsi insieme al pubblico del Bellini. La materia mitico-cavalleresca, diverrà espediente letterario per la rielaborazione drammaturgica di una profonda psicologia dei personaggi.

L’ Orlando Furioso di Ludovico Ariosto non è semplicemente un’opera letteraria ma più precisamente, come riteneva lo scrittore Italo Calvino, suo grande estimatore, un vero e proprio «universo a sé in cui si può viaggiare in lungo e in largo, entrare, uscire, perdercisi».

Sarà l’intramontabile classico della letteratura italiana, che porteranno al teatro il celebre attore Stefano Accorsi e il regista in scena Marco Baliani in Giocando con Orlando; con produzione Teatro Nuovo, scene Mimmo Paladino, impianto scenico di Daniele Spisa, costumi Alessandro Lai, luci Luca Barbati.

Ma da cosa nasce l’idea di riscoprire Ariosto sulla scena?

“Il Furioso Orlando” con in scena Stefano Accorsi e  Nina Savary ha girato moltissimo e ha avuto il pregio di fare riscoprire l’immensa opera di Ariosto a migliaia di spettatori. Poi, complice il caso, ne è nata una seconda versione: mi ero accorto che quello che avevamo fatto fino ad allora era una scoperta interessante, ma si poteva fare di più. Mentre seguivo Nina Savary e Stefano Accorsi nella loro evoluzione, e vedevo la forza teatrale del repertorio, della ripetizione che genera nuove idee, ho provato a immaginarmi Ludovico Ariosto che declamava il suo poema. Ma declamava poi? Come raccontava le vicende, c’era musica, la faceva lui, era da solo? Come gli nascevano i cambi di scena, l’abbandono di un filone per cercare una nuova puntata recuperando un eroe dimenticato alcuni capitoli prima? Come decideva di accorciare, tagliare, ricucire, stava attento alle risposte del suo pubblico, provava prima di mettersi all’opera?

Così ho voluto provare a esplorare il testo in una direzione ancor più radicale (Marco Baliani).foto 1_Giocando con Orlando_copyright Alessandro Moggi (1)

E gli spettatori potrebbero domandarsi come sia possibile realizzare quell’operazione così “radicale” di cui parla il regista; eliminare la “distanza”  dall’ opera ariostesca senza snaturarla e, riproporre nel 2017 un testo cinquecentesco, così cronologicamente distante dall’ epoca odierna.

Forse perché Ariosto non è poi così lontano dai contemporanei come potrebbe sembrare, o almeno non lo è maggiormente di tanti altri autori italiani più tardi. Dal punto di vista testuale certamente un fruitore odierno che voglia lavorare sul testo può beneficiare della scelta dell’autore romagnolo di fare propria “la ricetta linguistica” di Pietro Bembo, adottare volutamente il “fiorentino” di Boccaccio e di Petrarca; quella lingua degli scrittori che è divenuta l’italiano, ma che al tempo ( e che forse nemmeno oggi a giudicare da certe bislacche proposte di separatismo linguistico di taluni “scissionisti”) non era poi una scelta così scontata.

Mentre sul piano dei contenuti, quella certa “modernità” è data dal relativismo dell’Ariosto, attraverso cui nel contempo focalizza, mediante lo sguardo umoristico, i limiti della natura umana. La sua sorridente “ironia” gli consentì di dominare una materia complessa, intricata, multifasica, ancora oggi  ricco serbatoio di intrecci, filoni e stilemi, che bene si presta alla rielaborazione teatrale:

Nell’Ariosto ci sono almeno sei o sette filoni narrativi diversi: c’è quello dell’amicizia, che è strepitosa, anche fra nemici; si può individuare anche il tema della figliolanza o quello della fedeltà… Ariosto, con le sue invenzioni narrative, è stato il primo autore, per così dire,  seriale,  e,  con la figura di Orlando, è precursore anche del romanzo moderno” (Marco Baliani).

Un’opera complessa quindi, che Baliani e Accorsi si propongono di  indagare e commentare:

È un testo vastissimo, le cose da scoprire sono ancora tante… Mi sembra che non possiamo ancora definire totalmente questo autore, anche tra i due spettacoli che abbiamo messo in scena gli ingredienti appaiono simili, ma in realtà non si finisce mai di approfondire certe tematiche (Stefano Accorsi).

E sarà proprio l’”ironia”, perno centrale dell’opera ariostesca,  ad essere l’arma del “certamen drammaturgico” di Baliani e Accorsi.

Una tenzone teatrale in cui il regista si fa “demiurgo in scena”, per tessere “trappole” e prigioni dorate sotto forma di rime all’ attore Stefano Accorsi, compagno di esplorazione del complesso, fantasmagorico, caleidoscopico e polimorfo “universo” della scrittura di Ariosto.

 

 

Dal 28 febbraio al 5 marzo 2017, Teatro Bellini

 Giocando con Orlando
liberamente tratto da Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
adattamento e regia Marco Baliani
con Stefano Accorsi, Marco Baliani
produzione Nuovo Teatro

 

Prezzi

MARTEDÌ

1′ SETTORE 22€

2′ SETTORE 18€

3′ SETTORE 14€

 

MER/GIOV/VEN/SAB/DOM

1′ SETTORE 32€

2′ SETTORE 27€

3′ SETTORE 22€

 

OVER 65/CRAL/CONVENZIONI

1′ SETTORE 28€

2′ SETTORE 23€

3′ SETTORE 18€

Esclusivamente per le repliche del mercoledì, giovedì, venerdì e sabato pomeriggio

 

UNDER 29

15€

 

Orari

MARTEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ, SABATO ORE 21.00 – MERCOLEDÌ ORE 17.30 – DOMENICA ORE 18.00

 

Teatro Bellini

Via Conte di Ruvo, 14, 80135 Napoli

Telefono: 081 549 1266

http://www.teatrobellini.it/

 

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Rosa Auriemma
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Ha conseguito la laurea triennale in Lettere e Magistrale in Filologia Moderna presso L'università degli studi di Napoli "Federico II" con il massimo dei voti, discutendo una tesi in Storia della lingua italiana su un autore napoletano secentesco. Sin da piccola ha coltivato la passione per la scrittura e il giornalismo. Appassionata di linguistica e dialettologia, per scopi di ricerca ha fondato un blog tematico "La Lingua Langue", corredato da canale youtube al fine di divulgare contenuti multimediali e multiculturali.

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