martedì 15 Ottobre 2024
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Agguato di camorra davanti alla scuola, il Comune parte civile

CASALNUOVO. Il Comune parte civile contro la camorra. Il Sindaco Pelliccia: “Atto dovuto, la città ha voglia di riscatto. Avanti con fermezza”.

Iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo della legalità e della trasparenza: il Comune di Casalnuovo si costituisce parte civile nel procedimento penale scaturito a seguito della serrata attività investigativa svolta dalle forze dell’ordine in merito a gravi episodi criminosi avvenuti in città.

In particolare si fa riferimento al filone d’indagine che ha preso il via a seguito di un efferato omicidio avvenuto in data 10 dicembre 2015 all’esterno di una scuola pubblica del territorio, in pieno giorno e durante l’orario d’uscita degli studenti. Una  scia di violenza che nelle settimane dopo l’omicidio si è resa ancora più preoccupante per un agguato fallito organizzato nel giorno di Carnevale e per altri episodi criminosi registrati in seguito: il tutto da includere – secondo gli inquirenti – in una faida di camorra che vede contrapposti i clan Gallucci e Veneruso.

“La costituzione del Comune quale parte civile nel processo è un atto dovuto. E’ importante non solo per ribadire il nostro no alla ferocia della camorra – ha dichiarato il sindaco Massimo Pelliccia – ma anche per dare voce alla voglia di riscatto che già da tempo si respira in città. Con i nostri legali e con gli uffici comunali competenti proseguiamo lungo il percorso di contrasto alla camorra: il rispetto della legalità passa anche attraverso queste scelte processuali, che dimostrano la chiara e ferma volontà dell’amministrazione comunale di proseguire sulla linea della fermezza. Doveroso – ha concluso il primo cittadino – un ringraziamento alle forze dell’ordine per l’impegno quotidiano e per le azioni messe in campo a garanzia della sicurezza dei cittadini”.

Oltre a costituirsi parte civile nei procedimenti per mafie che coinvolgano il proprio territorio, il Comune agirà in maniera da destinare l’eventuale risarcimento riconosciuto dal giudice penale a un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell’usura, nonché al sostegno delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata.

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