Malore fatale mentre raggiungeva l’ospedale di Nola. La comunità in lacrime: «Lasciato un vuoto che nessuno potrà colmare»
La comunità di Torre Annunziata e il mondo sanitario piangono la scomparsa di Tobia Fontanella, 61 anni, caposala della sala operatoria dell’ospedale di Boscotrecase, morto tragicamente oggi in un incidente stradale a Nola. Un evento che ha lasciato increduli colleghi, pazienti e concittadini, per i quali Tobia si distingueva per la totale dedizione alla professione e la costante sensibilità verso chi aveva bisogno di cure
Tutto è accaduto verso le 9.30 di mercoledì mattina. Fontanella, alla guida della propria auto, è stato colto da un improvviso malore mentre percorreva via Vittorio Veneto, dinanzi al civico 22. La vettura è uscita di strada, e nonostante gli immediati soccorsi di un poliziotto libero dal servizio, che ha tentato la rianimazione, ogni sforzo è risultato vano. Sul posto sono intervenute due pattuglie della polizia locale di Nola, un’ambulanza del 118 del CIS e un’auto medica, ma alle 10.40 il suo cuore ha smesso di battere.
A rendere ancora più straziante la tragedia, il fatto che Tobia si stesse recando proprio all’ospedale di Nola per una visita personale. Un destino beffardo per un uomo che, da professionista, aveva dedicato la vita a salvare quella degli altri.
Originario di Torre Annunziata, Fontanella era una figura radicata nel tessuto sociale cittadino. I social, in particolare un gruppo Facebook locale, hanno visto riversarsi centinaia di messaggi commossi: “Esempio di altruismo”, “Uomo che metteva l’anima in ogni gesto”, si legge tra i post. Colleghi lo ricordano come “una guida paziente, sempre pronto a sostenere chi era in difficoltà”.
Oltre al ruolo professionale, Tobia era marito, padre e nonno affettuoso. La famiglia, alla quale giungono le condoglianze di tutta la comunità, ne custodirà l’eredità di bontà. I funerali, ancora in via di definizione, saranno annunciati a breve.
La sua assenza lascerà un vuoto, ma il ricordo del suo sorriso e della sua umiltà rimarrà vivo in chi lo ha conosciuto. “Servire gli altri era la sua missione”, scrive un amico. Oggi, quel servizio si è trasformato in stima eterna. La comunità si è stretta questa mattina intorno alla famiglia nell’ultimo saluto all’angelo in camice che è volato via.
Sul caso sono in corso accertamenti da parte delle autorità per escludere eventuali concause tecniche o cliniche. Intanto, nella zona dell’incidente, alcuni residenti hanno deposto fiori in memoria dell’uomo, simbolo di una vita dedicata agli altri fino all’ultimo, amaro istante.

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