martedì 19 Marzo 2024
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“Addio Maurizio Costanzo”, il ricordo dello scrittore salernitano Gabriele Bojano

Raccontare oggi Maurizio Costanzo potrebbe sembrare ripetitivo o riduttivo, abbiamo deciso per questo di farlo con le parole di un collega, un giornalista e scrittore salernitano Gabriele Bojano che nella vita ha avuto più volte il modo di conoscere il noto giornalista, conduttore, scrittore venuto a mancare oggi all’età di 84 anni.

Sono stato amico disinteressato di Maurizio Costanzo per oltre trent’anni e oggi la notizia della sua scomparsa è davvero un colpo al cuore. Erano gli anni ‘80 quando ci siamo conosciuti: lui veniva fuori dalla brutta storia della P2 e da una clamorosa campagna d’odio e io ero un giovane di belle speranze, studente poco convinto di Giurisprudenza , assai incerto sul suo futuro. Ci incontrammo a Canale 21, lui conduceva un talkshow, “Attenzione”, che aveva tra i suoi ospiti un giovane aspirante giornalista di Salerno Enrico Trotta che io avevo accompagnato a Napoli. All’ultimo momento un altro ospite venne meno e Costanzo pensò bene di coinvolgere me. Scambiammo quattro chiacchiere preparatorie, mi chiese delle mie aspirazioni e proprio quando stavamo cominciando a registrare arrivò l’ospite ritardatario. “Bojano – mi disse – non si preoccupi, non mancherà occasione”. Poi tornò in auge alla grande con il Maurizio Costanzo Show anche in versione itinerante e io gli scrivevo e lui mi rispondeva (allegato) per averlo a Salerno. Dove in realtà venne, credo che fosse il 1983 o 1984. Per una serata scoppiettante al circolo Canottieri con i grandi Tonino Amurri e Dino Verde. La foto risale a quell’occasione. Negli anni ‘90, dopo avergli scritto tre sit-com per “Orazio” il personaggio che interpretava con Simona Izzo (mi disse che erano più adatte per Drive In ma poi le misero in scena a Salerno gli indimenticabili Sandro Nisivoccia e Regina Senatore) gli ho segnalato persone per il suo talk show tra cui l’indimenticabile Francesco Spatuzzi, che aveva elaborato un metodo tutto suo per mangiare a scrocco nei migliori ristoranti d’Italia. Una volta ero seduto in platea al Parioli e lui dal palco mi salutò con simpatia e affabilità . L’operatore mi riprese e da allora per alcuni anni a Salerno sono passato come il procacciatore di ospiti del Costanzo Show. Non era vero ovviamente ma era difficile farlo capire a casalinghe disperate che si sentivano grandi cantanti liriche o a muratori con la passione dei giochi di prestigio. Fortuna che anni dopo sono arrivati Tu si que vales e Italia’s Got Talent.
Negli ultimi tempi ci siamo persi un po’ di vista anche se ho continuato a scrivergli via mail. Raramente gli ho parlato di me, del mio lavoro, mi ha sempre seccato l’idea che potesse pensare che lo contattassi solo per avere qualche favore. Solo una volta nel 2009 gli chiesi la prefazione al mio libro “Come eliminare i giornalisti (senza finire in prima pagina)” e dopo un anno di attesa, quando non ci speravo più, me la mandò. Fu un momento bellissimo, come quando nel 2011 gli portai a Roma il libro ormai pubblicato. Restammo a chiacchierare una mezz’oretta di cose e persone, non c’era supponenza in lui anzi grande disponibilità e attenzione. Fu un incontro così naturale e cordiale che non pensai neanche un attimo di scattare una foto con lui. Poi qualche settimana dopo mi volle ospite di un programma radiofonico che conduceva. Mio padre invece fu alcuni anni prima sul palco del “Costanzo Show” come vecchio prof dell’attore Angelo Orlando. Maurizio Costanzo è stato un grande innovatore della tv lanciando un modo moderno, colloquiale e sornione di fare interviste che in tanti provano ogni giorno a scimmiottare. Una grandissima perdita

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