sabato 12 Luglio 2025
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Brusciano. Carcassa di un cavallo in una discarica abusiva

Un terreno coltivato a ortaggi si è rivelato teatro di degrado e abbandono. A scoprirlo, i
Carabinieri Forestali di Marigliano durante un controllo nella Terra dei Fuochi.

Brusciano – In quella che sembrava una tranquilla mattina di giugno, il verde di un campo coltivato a ortaggi nascondeva una storia ben diversa. Alle 11:00 circa, i militari del Nucleo
Carabinieri Forestale di Marigliano hanno varcato il cancello di un terreno in località Candelora, nel
cuore della Terra dei Fuochi. L’obiettivo era chiaro: contrastare l’abbandono dei rifiuti, piaga cronica di queste terre.

Il campo, 3.600 metri quadrati di apparenza agricola, apparteneva ad un uomo di 73 anni del posto,
incensurato e residente nella stessa zona. Ma l’apparenza, si sa, spesso inganna. Appena entrati, i militari hanno scoperto una porzione di terreno — circa 150 metri quadrati — trasformata in una
vera e propria discarica all’aperto. Cassette di plastica e di legno, contenitori di polistirolo, un
carrellino da automobile arrugginito e senza targa: tutto giaceva esposto alle intemperie e sul suolo nudo, in condizioni che avrebbero fatto rabbrividire qualsiasi ambientalista.

E non era finita. Spostandosi in un’altra zona del terreno, gli uomini in divisa hanno trovato tracce inequivocabili di un incendio: plastica bruciata e metallo fuso, resti di rifiuti combusti che, secondo
la legge, rientrano nella categoria dei rifiuti pericolosi. La combustione illegale è una delle ferite più profonde della Terra dei Fuochi, e ogni fumo che si alza da questi campi racconta una storia di
inquinamento, illegalità e incuria.

Ma il colpo di scena era ancora nascosto, coperto da un cumulo di terra alto circa un metro. In quella che sembrava una semplice montagnola di terreno, i Carabinieri hanno trovato una fossa scavata ad arte. Dentro, sotto la terra, giaceva la carcassa di un cavallo. È stato lo stesso proprietario
a raccontare che l’animale, a lui appartenente da circa dieci anni, era morto pochi giorni prima, il 2 giugno. Invece di rivolgersi a un servizio specializzato per lo smaltimento, ha scelto di seppellirlo
nel suo campo.

Una scelta che la legge non consente. Anche la carcassa di un cavallo, per quanto non pericolosa, è considerata un rifiuto speciale e va trattata come tale, affidandone la gestione a ditte autorizzate. In questo caso, quel seppellimento è stato considerato a tutti gli effetti un ulteriore episodio di
abbandono illecito di rifiuti.

Il terreno è stato in parte sequestrato. Il proprietario terreno è stato denunciato in stato di libertà per violazione delle normative ambientali, in particolare per gestione illecita e combustione illegale di
rifiuti, secondo quanto previsto dagli articoli 256 e 256-bis del Decreto Legislativo 152/2006.

Un altro tassello, purtroppo, in un mosaico di degrado che continua a emergere dai terreni della Terra dei Fuochi. Ma anche un segnale che il controllo e la tutela del territorio non si fermano.

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