martedì 15 Ottobre 2024
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Brusciano.Fioraio ucciso, il parroco:”E’ giunto il momento di alzare la testa”

BRUSCIANO. Funerali fioraio ucciso davanti al cimitero, il parroco don Salvatore Purcaro: “E’ giunto il momento di alzare la testa”

Commozione ieri per i funerali di Fortunato De Longis, il fioraio colpito durante un agguato il 24 marzo mentre vendeva fiori e lumini all’esterno del cimitero di Brusciano. Oggi è ancora avvolto nel mistero il movente della sparatoria. Il parroco bruscianese don Salvatore Purcaro, poco prima dei funerali sulla sua pagina Facebook ha dato sfogo al suo dolore. “Francuccio, morto troppo giovane, ammazzato! Il mio cuore é lacerato.  Non sono facili questi momenti per un pastore. É necessario guidare la comunità che ti é affidata a non cedere a tre tentazioni: la paura che paralizza. I genitori hanno giustamente paura, ci si rinchiude nelle case, si vive nel terrore, le strade ad una certa ora si desertificano. Ma se le strade si svuotano, diventano piazze di spaccio, campo libero per i criminali. Quando i bambini crescono nella paura, non diventano mai adulti! L’omertà che disimpegna. Tanti fanno finta di non vedere, chiudono le “tapparelle” quando si spara o si vede qualcuno sospetto. Non si chiamano i carabinieri; e cosa più preoccupante non ci si ribella. Abbiamo bisogno certamente di più forze di polizia agli angoli delle strade, ma abbiamo bisogno anche di avvertire la responsabilità per questo nostro territorio che ci appartiene, é nostro non della camorra! Il “patriottismo” paesano. Quanti commenti e post sui social che tendono a ridimensionare l’emergenza criminalità precisando oscenamente che: “Brusciano non é brutta”; “I giornalisti esagerano”; “Si sta dando una brutta immagine del paese”. So bene che Brusciano non é fatta solo di camorristi, anzi gli onesti sono in soprannumero! Ma é giunto il momento di alzare la testa, di risorgere! Il compito di un Parroco é quello di “consolare gli afflitti”, ma anche di affliggere i “consolati”, quelli cioè che si girano dall’altra parte, che pensano che il problema debbano risolverlo le istituzioni, la politica, la chiesa, la scuola. Coraggio! Nessuno é esentato! Nel cantiere di un mondo migliore si lavora insieme. Avviamo processi di liberazione!”.

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