La risposta del primo cittadino non è tardata ad arrivare e oltre all’amarezza ha spiegato la sua posizione in merito alla spinosa vicenda:
“Per me è importante chiarire perché ho sofferto molto per il post comparso nella sera di venerdì sulla pagina di un nostro concittadino e poi condiviso da molti altri anche da ex consiglieri comunali evidentemente “incauti” sostenitori della tesi del cittadino denunciante.
Faccio una doverosa premessa, ho sofferto per quello che è stato scritto non tanto per me e per le accuse rivolte a me, ma piuttosto per il fango che è stato ingiustamente lanciato sul Comune di Brusciano.
Lo scrivo a chiare lettere ed in modo risoluto:
il Comune di Brusciano e l’attuale Amministrazione da me guidata NON HA ALCUNA RESPONSABILITÀ IN QUESTA VICENDA!
Devo altresì premettere che chi scrive è particolarmente vicino a tutti i “genitori Aut” i genitori che vivono la condizione dell’autismo insieme ai loro figli.
Ecco i figli!
I figli del cittadino che ha denunciato una inesistente responsabilità del Comune di Brusciano, sono stati destinatari del servizio denominato PTRI (piano terapeutico riabilitativo individuale) sostenuto da Budget di salute.
I PTRI hanno una temporalità massima di due anni, durante tale periodo l’UVI ( L’Unità di valutazione integrata ASL – servizi sociali) provvede alla verifica e valutazione del livello assistenziale con periodicità semestrale e può, in base al livello di intensità della patologia prorogarlo per un ulteriore anno.
Cosa avvenuta per i bambini in questione, ai quali è stato riconosciuto anche il recupero dei giorni persi dovuti alla pandemia.
Al termine dei tre anni non risulta possibile più prorogare detto servizio (come da linee guida della regione Campania DGR 483 DEL 21/09/2012).
È possibile però indirizzare l’utente ad altro intervento cosa avvenuta per i bambini del denunciante ai quali era stato consigliato un centro diurno ,per garantire una continuità assistenziale da scegliere fra quelli accreditati all’Asl di appartenenza.
A questa proposta i genitori non accoglievano tale suggerimento volendo far rimanere i propri figli presso la stessa struttura purtroppo non accreditata per il servizio previsto per legge. Alla luce di quanto esposto non si comprende la denuncia fatta dagli interessati avendo i soggetti, presi in carico dall’ambito N 22 usufruito di tutto quanto previsto dalle normative vigenti.
Inoltre e lo dico con assoluta certezza non temendo alcuna smentita, il Comune di Brusciano non è debitore nei confronti ne della Cooperativa che ha erogato il servizio ne nei confronti dell’Ambito rispetto al quale questa amministrazione comunale ha provveduto a ripianare tutti i debiti accumulati negli anni.
Abbiamo trasferito all’Ambito ed al Comune capofila Somma Vesuviana tutte la somma necessaria perché questi potessero adempiere a tutte le obbligazioni relative ai nostri utenti, a tutti e non in particolare solo ad alcuni!
Resto comunque a disposizione di chi ha espresso tutta la sua sofferenza in modo improprio, incolpando il Comune di Brusciano ed il suo Sindaco quantomeno di mancanza di sensibilità oltre che di scarso interesse verso la condizione dell’autismo.
Non è giusto!
Certo si deve fare tantissimo di più … ma le accuse sono state gravi ed hanno procurato in me e chi mi circonda una grave sofferenza.
Come uomo e come padre ho il dovere di continuare ad essere a disposizione di tutti, finanche di chi mi ha chiesto di vergognarmi non conoscendo ne fatti ne normativa.
Al “Papà aut” dico, ti aspetto in Comune come ho già fatto per condurre insieme una battaglia di onestà e dignità.
A chi ha condiviso il post di denuncia pensando di farci un motivo di rilancio contro la mia amministrazione dico solo: state alla frutta e non meritate di rappresentare la città.”