martedì 18 Marzo 2025
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Camorra Pomigliano, Ciarambino: “Sindaco doveva chiedere scusa e non cambiare versione. Invio commissione uno schiaffo alla città”

Pomigliano. La situazione a Pomigliano d’Arco continua ad essere delicata sia dal punto di vista della politica che delle vicende di cronaca. Dall’insediamento della commissione di accesso al Comune fino al blitz dei carabinieri che ha portato all’arresto di 27 persone appartenenti a ben due clan camorristici che operavano nella città delle fabbriche, per Pomigliano non sono mesi facili e presto potrebbero esserci importanti novità. Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale, ha fatto il punto sulle vicende che hanno colpito la sua città negli ultimi mesi.

 

Cosa pensa sia della situazione politica sia dei fatti di cronaca che purtroppo stanno pesantemente coinvolgendo Pomigliano, la sua città? 

Allora, parto dai fatti di cronaca per arrivare alla situazione politica. Come cittadina di Pomigliano sono profondamente amareggiata per l’onta che questa città sta subendo alla sua importante storia e purtroppo la vicenda della negazione dell’esistenza della camorra sul territorio pomiglianese, fatta contro ogni evidenza dall’attuale sindaco di Pomigliano ha inferto, credo, un colpo alla nostra città. Dinanzi a un’evidenza innegabile con decine di arresti riferibili a feroci clan camorristici che operavano sul territorio, il sindaco non ha potuto più sostenere la tesi affermata per un anno e mezzo che a Pomigliano la camorra non esiste e anziché scegliere la strada delle scuse che io gli avevo suggerito, delle scuse alla città che credo fossero doverose, ha deciso di cambiare versione. Quindi è passato, lo avete scritto anche voi de La Provincia Online, dalla “camorra non esiste a Pomigliano” alla “camorra non esiste nel comune” e infine “è il clan Foria che non esiste più in quanto estinto”. Io sono membro della commissione anticamorra del consiglio regionale, ho assistito all’audizione del primo cittadino il 10 di aprile scorso nella commissione anticamorra nella quale a precisa domanda della presidente: “sindaco a Pomigliano la camorra esiste”, Russo ha affermato in maniera inequivocabile e che cito proprio testualmente: “No. Se parliamo di spaccio di droga, se parliamo di piccoli spacciatori che si contrastano tra di loro perfettamente d’accordo, le piazze di spaccio sono ormai un patrimonio della nostra zona ma che ci sia un clan radicato sul territorio di Pomigliano dico di no e lo affermo anche sulla base del tribunale di Nola”. Inoltre in un altro punto ribadisce che “la camorra a Pomigliano non c’è e che il primo che se ne sarebbe accorto è proprio l’amministratore cittadino”. Queste affermazioni purtroppo sono chiare, sono inequivocabili, lo ripeto, io credo che il sindaco anche per salvare la dignità della città avrebbe fatto bene a chiedere scusa anziché provare a cambiare versione rispetto a quanto dichiarato in una sede ufficiale, quindi per me questa è una vicenda grave perché che un’ istituzione affermi che la camorra non c’è e addirittura minacci di querela chi sostiene il contrario è un segnale pessimo mandato ai cittadini ed è un segnale che magari potrebbe anche aver scoraggiato qualche cittadino dal denunciare. Inoltre quello che per me è un dato altrettanto significativo è veramente il fallimento politico di questa amministrazione. Credo che Pomigliano stia vivendo il momento più buio della sua storia e sta chiaramente annegando tra i problemi a cui questa amministrazione non ha dato risposte. C‘è una cementificazione selvaggia che ha stravolto il volto della città irrimediabilmente, un traffico che rende impossibili gli spostamenti e i cittadini devono subire il danno oltre alla beffa di un aumento sconsiderato delle tariffe del parcheggio che non ha minimamente risolto il problema. Il commercio sta morendo con attività commerciali che chiudono e l’associazione di categoria lamenta il fatto di non venire né convocata né ascoltata dall’assessore competente. Furti ed episodi di violenza sono quotidiani. Quindi purtroppo abbiamo perso anche quella sicurezza del vivere che aveva sempre caratterizzato la nostra città e infine, con ogni probabilità, perderemo anche l’ospedale di comunità per il quale io mi ero battuta ed era stata approvata una mia mozione nell’ottobre 2021 a cui aveva fatto seguito una delibera della giunta regionale che prevedeva la realizzazione a Pomigliano dell’ospedale di comunità, della casa di comunità e della centrale operativa territoriale. Quindi un presidio sanitario completo e importantissimo con oltre 5 milioni di fondi stanziati di cui ad oggi non vi è in traccia. Anzi, solo a settembre scorso l’amministrazione comunale ha scelto di cambiare il sito per la realizzazione di quest’opera e ad oggi, lo dice anche l’Asl in una risposta alla mia interrogazione, non sono state neanche completate le procedure amministrative per l’acquisizione del nuovo sito. Insomma, siamo in alto mare.

Importanti criticità anche per quanto riguarda l’ambiente. Pomigliano nel 2024 ha registrato 45 giorni di sforamento dei livelli PM10 su 35 consentiti… 

Assolutamente sì, abbiamo una qualità dell’aria che è paragonabile a quella di Pechino. Lo ripeto, l’unico provvedimento che l’amministrazione ha scelto di adottare è stato aumentare le tariffe del parcheggio, mettere le mani in tasca ai cittadini senza risolvere minimamente il problema. Basta poi vedere la condizioni in cui versano le piste ciclabili tanto decantate che sono soltanto porzioni di strada sottratte alla viabilità che nessun ciclista percorre. 

Lei ha appoggiato questa amministrazione durante le ultime elezioni e il sindaco ha negato l’esistenza della camorra già in campagna elettorale. Perché non ha preso le distanze in quel momento?  

La mia scelta va contestualizzata. Noi a Pomigliano ci siamo ritrovati dinanzi a uno scenario in cui, nei fatti, i partiti principali del centro-sinistra non hanno presentato le liste, le restanti liste di centro-sinistra anziché aggregarsi in un progetto comune si sono disgregate, quindi purtroppo con impossibilità ad affermarsi. Davanti a questo scenario, ho fatto la scelta in un quadro già diciamo di vittoria certa anzi “certissima”, di sostenere in una lista di persone tutte nuove alla politica, una persona perbene che si occupa di disabilità e autismo nella nostra città e che avrebbe rappresentato un valore aggiunto proprio in seno a quell’amministrazione. Mi lasci passare l’espressione, “un granello di sabbia in un ingranaggio già consolidato”. Purtroppo oggi dico che ho sbagliato, oggi non lo rifarei, sebbene la mia era una scelta comunque finalizzata, lo ripeto, a portare una ventata di aria nuova in un contesto di vecchia politica. E anche all’epoca, con riguardo alle affermazioni del Sindaco, ho espresso privatamente tutto il mio disappunto.

L’11 marzo la commissione dovrebbe dare le prime risposte. Personalmente cosa si augura?

Io ho il massimo rispetto dell’azione che la commissione sta operando in un contesto estremamente delicato, quindi non mi permetto minimamente di esprimere né un auspicio né un indirizzo. Semplicemente come ho detto sin dal primo momento io mi auguro che la commissione faccia il lavoro migliore possibile nell’interesse della nostra città, approfondisca ogni aspetto critico facendo emergere tutto. Certamente già il solo l’ invio di una commissione d’accesso è uno schiaffo in faccia a Pomigliano, questo ce lo dobbiamo dire. Dopodiché, lo dico in tutta sincerità, qualunque sarà l’esito dell’11 di marzo questo non cambia il fallimento politico di questa amministrazione e la cittadinanza ne è sempre più consapevole e sta diventando sempre più intollerante rispetto a questa classe politica.  

Per quanto riguarda il suo futuro politico, lei si vede ancora alla Regione o aspirerà a un ruolo nella sua città?

Una delle motivazioni che mi aveva spinto anche a provare a sostenere una persona nuova in seno a questa amministrazione comunale era comunque quello di tenere un filo di rapporto istituzionale con l’amministrazione di Pomigliano per provare a fare qualcosa di buono per la mia città visto il ruolo che oggi ricopro di Vice Presidente del Consiglio regionale. Quindi io anche dalla Regione non ho mai smesso di lavorare per Pomigliano, ho lavorato per rimodernare per esempio le apparecchiature del distretto sanitario di Pomigliano, mi sono battuta per l’ospedale di comunità, mi sto battendo da sempre per gli insediamenti industriali del nostro territorio. Se ci saranno le condizioni, l’ho già dichiarato, mi ricandiderò in Consiglio regionale ma proprio perché oggi ho maturato un’esperienza che voglio continuare a mettere a servizio della mia regione ma sempre con un’attenzione particolare alla mia città che amo.

 

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