giovedì 18 Aprile 2024
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Campania, Patriarca (FI): quali aumenti dopo l’Irpef?

Il capogruppo azzurro: “Regione alza le tasse invece di tagliare le spese”.

«Che cosa ci aspetta dopo l’aumento dell’Irpef?». A chiederlo è il capogruppo regionale di Forza Italia, Annarita Patriarca, commentando l’approvazione del bilancio della Regione Campania.

«La maggioranza sostiene che la manovra finanziaria è necessaria ma non sufficiente – sottolinea –. Quanto occorre, ancora, perché lo sia? Dopo l’incremento delle aliquote, a cui avevamo proposto di rinunciare in cambio di un taglio delle spese, che cosa arriverà?»

«Ad oggi manca una seria programmazione economica che offra soluzioni proiettate nel breve, medio e lungo periodo – prosegue la Patriarca –. Non è possibile lavorare solo sull’emergenza. Come non è possibile continuare a sbandierare, da parte della maggioranza, i 5 miliardi di disavanzo, gli stessi trovati nel 2010. Dunque, verrebbe da chiedere: che cosa è stato fatto finora?».

«Nel momento più problematico per l’economia regionale e nazionale, afflitta dalla crisi innescata dalla pandemia, la Regione Campania ha deciso di penalizzare ancor di più la tanto vituperata classe media ignorando che essa è la dorsale produttiva del Paese e dei nostri territori – specifica l’esponente del partito azzurro –. Perché invece non è stata presa in considerazione la possibilità, operativamente percorribile, di rinviare questa stangata andando a recuperare i soldi, necessari per finanziare i servizi a tutela delle fasce deboli, incidendo sulle voci di spesa non necessarie? Facile fare i Robin Hood senza preoccuparsi degli effetti di decisioni errate dal punto di vista del merito e del metodo. Molto più impegnativo, invece, dedicarsi a un profondo e ragionato lavoro di pianificazione. Magari – conclude la Patriarca – anche coinvolgendo le opposizioni, cui è stato impedito finora di offrire un contributo di idee e di progettualità. C’è chi taglia le spese non necessarie e chi aumenta le tasse, questa è la differenza tra le parti politiche». L’ufficio stampa

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