NAPOLI. Cambio al vertice dell’Arma dei Carabinieri del comando provinciale di Napoli, arriva il colonnello Antonio De Vita, 55 anni. Un ritorno per il colonnello De Vita, che a Napoli c’è già stato come comandante del Nucleo operativo del Comando provinciale.
Ha combattuto contro la camorra, per anni. E il suo saluto ai napoletani lo affida ad un obiettivo: quello di dare risposte concrete. Alla “bellissima esperienza napoletana”, premette nel corso di un incontro con la stampa, “cercherò di dare il meglio di me stesso”. “Mi sento come ai primi giorni di scuola, lasciatemi il tempo di riprendere un po’ la situazione in termini anche di conoscenze e di approfondimenti”, spiega. Poi, su tutto, sottolinea questo: “Ho sentito in queste due settimane la vicinanza dei napoletani e delle istituzioni alla quale ovviamente cercherò di dare delle risposte concrete. Il bisogno, la domanda di sicurezza è tale che dobbiamo essere pronti a dare delle risposte concrete”. Lui che ha dato la più grande spallata alla ‘ndrangheta in Piemonte con l’inchiesta Minotauro e con 142 arresti, che da comandante del reparto territoriale di Torino ha ‘vissuto’ le proteste contro l’Alta Velocità’ nonché eventi come le Olimpiadi del 2006 (in quelle invernali è stato anche tedoforo), dice di “credere molto nel controllo del territorio”. “Credo che una visione sistemica dell’attività che l’arma svolge a Napoli e provincia parta dal territorio”, ha aggiunto. Poi, la camorra, che dal 1997 al 2001 è stata al centro della sua attività napoletana. “É troppo poco il tempo per fare valutazioni ma noto delle differenze, sicuramente sì”. “Ora dobbiamo lavorare – ha concluso – i risultati se verranno ve li comunicheremo”.
fonte Ansa

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