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‘Cenerentola è nata a Napule’, intervista a Rosa Chiodo: ‘Questa terra dà arte e cultura’

Napoli. Un curriculum artistico che inizia a soli 9 anni, incontri con grandi maestri come Roberto Casalino, Stefano Senardi, Leopoldo Lombardi, Marcello Balestra e collaborazioni eccellenti come quelle con Salvatore Palomba e Gennaro Alfieri. Una pagina importante, Rosa Chiodo, la firma nel 2015 con l’apertura dei concerti di Eugenio ed Edoardo Bennato, Fausto Mesolella e Marco Masini. “Festival di Castrocaro” e poi l’interpretazione passionale del brano “Vasame” di Enzo Gragnaniello la spingono al grande consenso del pubblico. Lo spettacolo “Song Sud” e il premio “Per sempre scugnizzo” confermano la bravura della Chiodo che inizia ad entrare nel parterre degli apprezzatissimi artisti napoletani. Pochi mesi dall’uscita del suo ultimo album “Cenerentola è nata a Napule” è già un successo. Duetto emozionante a febbraio la bella artista canta con Peppino di Capri “Nun è peccato”. “La realta’ che supera il sogno” questo e molto altro ci racconta Rosa Chiodo nella breve intervista che segue.

“Cenerentola è nata a Napule” qual è l’essenza del suo album?

“Cenerentola è nata a Napule” una scoperta fatta quasi per caso, grazie ad un artigiano napoletano che modellava scarpette azzurre a via Caracciolo che mi ha incuriosito e affascinato non poco. Il pensiero che uno dei personaggi di fantasia più famosi al mondo fosse stato partorito da un nostro poeta Giambattista Basile ed abbia fatto il giro del globo, partendo da Napoli, mi ha dato ulteriori conferme di quanto questa terra sia capace di dare all’arte e alla cultura. Non solo ma anche la favola che ognuno di noi vive in questa meravigliosa avventura chiamata vita. Nella copertina infatti è protagonista proprio la scarpetta di Cenerentola, diventata in questo caso un simbolo che mette insieme un po’ tutti contenuti del disco: l’amore, il sogno, la musica, la poesia, la fantasia, l’opportunita, la popolarità, la tradizione. Scarpetta che affidai ad un grande della musica napoletana Tony Esposito, affinché potesse dipingerla e renderla unica. Oltre ad aver scritto pagine di storia della Word Music Targata Na, conoscevo le opere pittoriche di Tony e dei suoi dipinti, gli spiegai l’idea che gli piacque subito e sembra che l’esperimento sia riuscito alla perfezione. Da lì capii che ero sulla strada giusta. La vita, l’onestà emozionale, l’amore,il rinnovo di sentimenti e delle esperienze che viviamo attraverso le relazioni, trasferite in musica e parole, alla “vecchia maniera”con il jack in presa diretta dei miei musicisti, senza trucchi e senza inganni.

Un duetto magistrale con Peppino di Capri, cosa si prova a cantare con un “mostro sacro” della musica italiana e simbolo partenopeo?

Qualcuno disse “la vita è l’arte dell’incontro”. Aver duettato con Peppino di Capri per me è stato un privilegio, la realtà che supera il sogno.  Cosa ho provato? All’inizio le gambe facevano “giacomo giacomo” , ma la stima che mi ha dimostrato il maestro è stata una motivazione in più per fare bene, quello che ho sempre fatto con dedizione, professionalità e cuore.

Quanto è fondamentale Napoli nelle sue canzoni?

Napoli è il centro delle mie canzoni. Penso, scrivo, amo, mi emoziono e canto in napoletano, e qualche volta mi arrabbio pure in napoletano.
Il dialetto rinforza il concetto. Se fossi nata in un altra città forse non sarebbe stato lo stesso.

Progetti futuri?

Stiamo preparando lo spettacolo “Cenerentola è nata a Napule” sperando quanto prima di tornare a fare i live. A breve ci sarà anche un’altra novità legata alla scarpetta e ad una canzone in particolare, ma per adesso non posso svelarvi altro.

‘Nun è peccato’, nuova versione di Rosa Chiodo con Peppino di Capri

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