giovedì 18 Aprile 2024
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Finti carabinieri rubavano nelle abitazioni, si cercano altre vittime. Foto

NAPOLI. Si fingevano carabinieri e derubavano nelle abitazioni, si cercano altre vittime

I carabinieri della stazione di Napoli Marianella, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura di Napoli, settima sezione, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di sei soggetti già noti alle forze dell’ordine, per i reati di rapina, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco, sequestro di persona e detenzione illegale di segni distintivi in uso ai corpi di Polizia. Gli arrestati sono: Abbagnano Maurizio del1981, Castaldo Antonio del 1976, Maddaloni Marco, 1985, Palmieri Giuseppe del 1986, Palumbo Domenico del 1976 e Thomas Brynley Luca del 1985.
Le indagini dei militari sono iniziate lo scorso settembre, dopo una violenta rapina in un abitazione di San Carlo Arena. Uno di essi, travestito da carabiniere, simulò di dover effettuare un controllo nell’abitazione e appena entrato nel cortile della villa, fu raggiunto subito dai quattro complici. Tutti con il volto travisato da maschere “Anonymus”, con la pistola puntata alla tempia della vittima, la costrinsero a consegnare denaro, gioielli e orologi di valore. Dopodiché riuscirono a fuggire per le campagne retrostanti poiché stavano arrivando delle pattuglie dei carabinieri. Le indagini avviate dai militari della stazione Napoli-Marianella e grazie anche alla visione di numerose telecamere di videosorveglianza, sono riusciti ad identificare tutti i presunti responsabili e ad individuare i mezzi da loro utilizzati.
Nel corso delle investigazioni, i militari hanno ricondotto alla banda anche la commissione di un’altra rapina in un abitazione del quartiere Arenaccia e di una rapina commessa lo scorso ottobre in una sala scommesse di via Santa Maria a Cubito, nel corso della quale avevano sottratto 5mila euro.
Anche in quest’ultima i malviventi si erano presentati come carabinieri, simulando una perquisizione domiciliare. In quella circostanza avevano parcheggiato la loro auto perfino con un lampeggiante blu sul tetto e nel corso della finta perquisizione, mentre due di loro bloccavano le vittime sotto la minaccia di due pistole, gli altri rovistavano nell’abitazione, riuscendo ad appropriandosi di 3mila euro, Rolex e gioielli.
Anche in questo caso i rapinatori, avvertiti dal palo, si erano dati alla fuga poiché stavano per giungere sul posto delle pattuglie dei carabinieri. L’arresto ha   evitato che i componenti della banda riuscissero a portare a termine ulteriori furti e rapine in abitazione, già pianificati. Intanto proseguono le indagini, poiché gli inquirenti ritengono che gli arrestati abbiano commesso ulteriori rapine con le medesime modalità.

 

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