SANT’ANASTASIA. “Il Lunedì in Albis il pellegrinaggio dei Battenti” è la raccolta fotografica curata dal priore del Santuario di Madonna dell’Arco padre Alessio Romano. Le immagini sono stare realizzate grazie agli scatti dei bravissimi fotografi Leandro Felicioni e Francesco Graziuso. Appuntamento fissato per sabato con il finissage della mostra dedicata alla fede dei Battenti.
Volti che raccontano una disperazione, pianti che seguono urla strazianti, cammini che rappresentano una fede passionale e secolare: il libro “Il Lunedì in Albis il pellegrinaggio dei Battenti” è una raccolta fotografica dedicata ai fujenti, nel momento in cui il loro pellegrinaggio termina ai piedi della Madonna dell’Arco. Centinaia di volti differenti, ma che rappresentano una fede popolare che va avanti da secoli. La raccolta è stata curata dal priore Alessio Maria Romano, sempre attento alla preservazione della storia e della cultura del Santuario mariano, e i suggestivi scatti sono stati realizzati da Leandro Felicioni e Francesco Graziuso. La prefazione è stata scritta dal priore provinciale padre Francesco Giovanni Maria La Vecchia e all’interno dell’opera è presente il contributo storico culturale del medico anastasiano Luigi De Simone.
Lacrime e disperazione si “leggono” nelle fotografie che ritraggono gli adulti, purezza e speranza invece è ciò che si manifesta nei piccoli bambini, testimoni di una tradizione antica e custodi di essa in futuro. Ma ciò che rappresenta di più i “Battenti” sono le foto che ritraggono i loro piedi, anneriti da un pellegrinaggio lungo e faticoso, che vengono mostrati alla Madonna con umiltà, come simbolo di una strada impervia che termina con l’incontro della fede. L’essenza di questa devozione è stata colta da padre Tommaso Tarantino, nel libro infatti vengono riportati dei suoi scritti e tra questi quello che vibra di più riguarda proprio l’esternazione emozionale dei Battenti, quando durante il lunedì in Albis si aprono le porte del Santuario: “Qui si viene per far esplodere finalmente dal cuore il grido della povera vita umana”.
Un esplosione di emozioni, quindi, dispensate dai Battenti in cammino verso la loro meta. Uno scritto accurato e attento quello di De Simone, che racconta la storia antropologica della devozione popolare dedicata alla “Mamma ‘e ll’arc”, con un’analisi profonda verso una fede così radicata e passionale, che trova paragone solo con la bollente lava del Vesuvio. Nella raccolta troviamo fotografie che simboleggiano l’integrazione, l’evoluzione iconografica della Madonna dell’Arco, i canti che si innalzano verso di Lei, rinnovati per l’esigenza dettata dal tempo che scorre. All’interno della raccolta è presente solo una parte di fotografie scattate, le altre è possibile visionarle all’interno del Santuario in un esposizione iniziata agli inizi di settembre e che si concluderà, alla presenza degli autori e fotografi, sabato 28 settembre dalle ore 16,30 alle ore 19,30 nella sala Capitolare nel chiostro.

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