sabato 12 Luglio 2025
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Giovanni Taranto premiato a Secondigliano: quarant’anni di lotta alla criminalità ricordando Giancarlo Siani

Nel carcere di Napoli, il riconoscimento al giornalista simbolo della legalità. Tra sport e memoria, l’evento che unisce istituzioni e vittime delle mafie.

Un riconoscimento simbolico in un luogo carico di significato. Giovanni Taranto, giornalista da quarant’anni impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, ha ricevuto ieri il premio “Memoriale delle Vittime innocenti della Criminalità – Edizione 2025” presso la Casa Circondariale di Secondigliano a Napoli. L’iniziativa, promossa dall’ASD Vip Center e dall’ASD Meridies Onlus, ha riunito istituzioni, familiari di vittime e rappresentanti della società civile per onorare chi, come Giancarlo Siani e Giuseppe Salvia, ha pagato con la vita il proprio impegno contro le mafie. Taranto, più volte minacciato per le sue inchieste, ha dedicato il premio a tutti i cronisti sottoposti a intimidazioni.

La cerimonia ha coinciso con la conclusione del progetto “Gestire la forza – Guardare alla vita”, sostenuto dal Ministero per lo Sport, che ha portato corsi di arti marziali nel penitenziario napoletano sotto la guida del maestro Salvatore Izzi. Presenti autorità come l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, il Generale Giovanni Adamo dei Carabinieri e la direttrice del carcere Giulia Russo, che hanno sottolineato il ruolo dello sport come strumento di rieducazione. L’evento ha unito memoria e azione, ricordando come la lotta alla criminalità passi anche attraverso la riqualificazione degli spazi di detenzione.

Tra i momenti più significativi per Taranto, il ricordo di Giancarlo Siani, collega e amico ucciso nel 1985, commemorato pochi giorni prima in Friuli Venezia Giulia durante eventi pubblici e festival giornalistici. Questo intreccio tra passato e presente ha accentuato il valore del premio, percepito dal giornalista non come traguardo personale, ma come stimolo a proseguire il proprio impegno attraverso articoli e libri che smascherino i meccanismi del crimine.

La dottoressa Lina De Cesare, ideatrice del memoriale, è stata ringraziata per aver trasformato l’iniziativa in un’occasione di riflessione collettiva. Taranto ha concluso ribadendo che costruire legalità richiede sforzi quotidiani, individuali e istituzionali, ricordando come ogni gesto di coraggio possa ispirare una società più libera dalle paure e più radicata nei valori della giustizia.

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