BRUSCIANO (NA) – Nella sesta tappa del Giro d’Italia, da Potenza a Napoli, lo sport ha incontrato l’anima di una comunità. Brusciano, attraversata dalla carovana rosa, si è trasformata in un palcoscenico di emozione e memoria, rendendo omaggio al suo campione più amato: Crescenzo D’Amore, talento purissimo del ciclismo italiano, scomparso tragicamente lo scorso dicembre poco più che quarantenne.
Il passaggio della tappa prevedeva un traguardo volante nel cuore del paese, poi annullato a seguito della neutralizzazione della corsa causata da una rovinosa caduta collettiva avvenuta una quindicina di chilometri prima. Ma la mancanza del cronometro non ha spento l’entusiasmo: Brusciano ha risposto presente, trasformando il momento sportivo in un tributo commosso al suo eroe.
Crescenzo, campione del mondo juniores nel 1997, è stato celebrato da un’intera comunità accorsa in massa lungo le strade. La sua carriera, breve ma folgorante, aveva lasciato un segno indelebile non solo per le vittorie, ma per la personalità travolgente e il carisma genuino. Come se avesse corso tutta la vita a perdifiato, ha bruciato le tappe dentro e fuori la bici, arrivando purtroppo troppo presto anche al traguardo finale.
In suo onore, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Romano ha realizzato un obelisco rosa, simbolo tangibile di un amore che la città non ha mai smesso di nutrire per lui. Il Giglio, simbolo della Festa dei Gigli, che Brusciano celebra da 150 anni in onore di Sant’Antonio da Padova, e che è Patrimonio Immatetiale della Regione Campania, si è stagliato alto nel cielo come a voler ricongiungere la memoria al sogno.
Il passaggio dei ciclisti è stato accolto da un’ovazione collettiva, un boato che ha scosso le strade del paese e riempito l’aria di commozione. Il momento più intenso è arrivato con la sosta di Joxean Fernández Matxín ed il suo abbraccio a Francesco, D’amore, papà di Crescenzo, alla sua famiglia, al sindaco, alla sua città. Da brividi il coro spontaneo della folla: “Crescenzo! Crescenzo!”, gridato con la forza di chi vuole rendere eterna una presenza. Con lo sguardo rivolto al cielo e le lacrime agli occhi, i cittadini hanno cercato il sorriso del loro campione, certo presente da lassù, in sella a una nuvola, felice di vedere il suo nome vivere ancora.
L’evento, curato in ogni dettaglio, è stato il frutto di un’organizzazione impeccabile da parte del Comune, che ha trasformato un semplice passaggio ciclistico in un grande momento di unione popolare. Un abbraccio collettivo, che ha risvegliato con forza quel profondo senso di identità e appartenenza che fa di Brusciano una comunità capace di trasformare il dolore in festa, e la festa in memoria viva.

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