sabato 14 Dicembre 2024
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Il canto del Castrato, il romanzo “erotico ed eretico” della Mozzillo

Libri. Amore, sesso e religione nel “Il canto del Castrato”, il romanzo storico di Giovanna Mozzillo della Marlin editore.

In una magica Napoli del seicento vive l’ultimo romanzo storico della scrittrice Giovanna Mozzillo “Il canto del Castrato”. Una trama avvincente, come del resto lo è anche la copertina: il bellissimo volto di Santa Caterina, particolare di un dipinto del Caravaggio. Le tematiche affrontate dall’autrice, se pur lontane di quattro secoli, rimangono attualissime: come la violenza sulle donne, la discriminazione sociale e le controversie della religione. Ippolita e Lucrezia, madre e figlia, sono le vittime di una società maschilistica dove la donna viene vista solo come un oggetto di possesso, del quale l’uomo può disporre come vuole. Un involucro di carne che funziona solo per la procreazione e il compiacimento dell’uomo durante l’amplesso. Due figure incatenate agli uomini di famiglia, che si scontreranno però con la forza del vero amore: Ippolita e Lucrezia, innamorate rispettivamente di un precettore e di un cantante castrato, si ribelleranno alla morale imposta da una società buia e retrograda. Cosimo e il Caffarello faranno conoscere alle due donne il rispetto, la libertà, l’amore e daranno loro la forza di liberare la loro femminilità, troppe volte violata, discriminata, annullata. Non solo amore, sesso e passioni nel romanzo della Mozzillo ma anche tanti aneddoti storici come la peste che colpì terribilmente la Napoli del seicento e il pellegrinare alla Madonna dell’Arco per scampare al terribile morbo. Suggestivo il conflitto interiore di Lucrezia e di come la religione, quella plasmata dall’uomo e ben lontana dalle sacre scritture, le infondi patimenti e cerchi di continuare a tenerla legata a “quei maschi” di famiglia, che la vorrebbero sottomessa e obbediente. Nelle pagine de “Il canto del Castrato” è raccontato anche questo e di come le teorie bruniane “saldano” radici in quei pochi illuminati. Tra questi è Cosimo affascinato dalla figura del filosofo nolano. La narrazione delle sciocche superstizioni e credenze, nemiche dell’umanità e del progresso, saranno cruciali per capire come l’ignoranza e la cecità di fronte a tali argomenti, abbiano tenuto per secoli sotto controllo generazioni intere. Un libro da leggere tutto d’un fiato e d’ assaporare con la magia di una Napoli antica, ricca di storia e leggende. L’amore dei quattro personaggi terrà il lettore con il fiato sospeso, soprattutto il triste epilogo che saprà trasformarsi in una feconda rinascita .

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