SAN GENNARO VESUVIANO. Tredici indagati per di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, falso e favoreggiamento all’immigrazione clandestina. I risultati di un’inchiesta condotta dai finanzieri della Compagnia di Ottaviano (agli ordini del capitano Raffaele Barberio) e coordinati dalla Procura di Nola che ha portato a scoprire ben 600 immigrati clandestini (tutti denunciati) che avevano sborsato 7mila euro ciascuno per ottenere le attestazioni necessarie ad ottenere il permesso di soggiorno.
Una cifra che veniva ripartita tra compensi spettanti ai consulenti ed agli intermediari, e contributi previdenziali e assistenziali, il cui pagamento per legge sarebbe spettato ai datori di lavoro. Le Fiamme Gialle hanno, dunque, hanno notificato tredici
avvisi di conclusione indagini preliminari (a persone residenti ad Ottavino, San Gennaro Vesuviano, Palma Campania, Saviano) nei confronti di altrettante persone tra cui
figurano un dottore commercialista (residente a San Gennaro Vesuviano) un consulente del lavoro ed un ex dipendente dell’Inps in pensione. I militari della Guardia di Finanza hanno scoperto una solida e strutturata organizzazione criminale, ben radicata tra i comuni di San Gennaro Vesuviano e
Palma Campania, dedita alla predisposizione ed instaurazione di fittizi rapporti di lavoro di brevissima durata, finalizzati esclusivamente al fraudolento percepimento, da parte di lavoratori italiani, di indennità da parte dell’Inps e all’ottenimento, da parte di lavoratori stranieri, del permesso di soggiorno. Molte risultavano essere le ditte fantasma create dalle associazioni a delinquere al fine di permettere la fittizia instaurazione dei rapporti di lavoro, aziende mai esistite che hanno assunto e licenziato formalmente una quantità enorme di
dipendenti che così hanno potuto richiedere ed ottenere, oltre che varie indennità erogate dallo Stato, anche e soprattutto, per i cittadini extracomunitari, il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. Una buona parte dell’attività delinquenziale era infatti riferita a quest’ultima fascia di cittadini extracomunitari, ai quali veniva indebitamente rilasciato il permesso di soggiorno grazie alla fittizia assunzione quali colf e badanti da parte di soggetti compiacenti, anche anziani, che si prestavano agli scopi dell’organizzazione.
“Nell’organizzazione”, spiega il procuratore capo di Nola, Paolo Mancuso, “primario è stato il ruolo svolto dal commercialista e dal consulente del lavoro, i quali, grazie alle loro competenze tecniche, hanno dolosamente creato le imprese fantasma, artatamente gestito i fittizi rapporti di lavoro, e predisposto, grazie all’apporto fornito dalle collaboratrici dello studio professionale, le pratiche necessarie per garantire ad innumerevoli beneficiari le indennità da parte dell’Inps e i permessi di soggiorno. Significativo, altresì, il ruolo di persone legate ai professionisti, che, facendo
da intermediari tra gli stessi e i potenziali “clienti” dell’associazione, procuravano i
contatti necessari per l’avvio delle pratiche illecite; tra questi spiccano soggetti di
nazionalità straniera, che vantavano ed utilizzavano, a tutto beneficio delle organizzazioni criminali, i rapporti con intere comunità di cittadini bengalesi e cinesi, strumentalizzando a proprio profitto la loro necessità di regolarizzazione sul territorio dello Stato”.
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