L’impatto dell’incendio non è stato solo ambientale, ma anche culturale e turistico. Il Vesuvio, simbolo identitario del territorio, attira migliaia di visitatori ogni anno, sostenendo un’economia legata alla sua bellezza. La distruzione di boschi e percorsi rischia di allontanare i turisti, privando le comunità locali di una risorsa cruciale. Le Pro Loco guidate da Teodoro Napoli (Villa Regina, Boscotrecase), Luigi Scognamiglio (Oplonti Marina del Sole, Torre Annunziata), Luigi Trapani (Trecase), Tiziana Castellano (Boscoreale) e Salvatore Giordano (il Faro, Torre Annunziata), sottolineano come l’emergenza sia frutto di una mancanza di prevenzione e di strategie adeguate per mitigare i rischi. Secondo le associazioni, serve un sistema di controllo più efficace, capace di evitare che negligenza, abbandono o criminalità mettano a repentaglio il patrimonio naturale.
Le critiche non cancellano la volontà di reagire. Le Pro Loco chiedono un dialogo costante tra istituzioni, cittadini e realtà associative per definire azioni concrete di tutela. La sfida è proteggere il Vesuvio con interventi strutturali, valorizzando il ruolo di chi conosce e vive il territorio. Senza una collaborazione trasversale, avvertono, sarà impossibile garantire la salvaguardia di un ecosistema fragile e vitale per l’intera regione.
L’impegno delle associazioni rimane forte: promuovere il territorio, ma anche difenderne le risorse. Come ribadito dai presidenti, “difendere il Vesuvio significa difendere il futuro del nostro territorio, le nostre radici e la nostra identità”. La speranza è che questa nuova emergenza possa unire istituzioni e comunità in una strategia condivisa, trasformando la crisi in un’opportunità per costruire un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.