NAPOLI. Intervista a Lorenzo Marone direttore artistico della sesta edizione di “Ricomincio dai libri” che si terrà dal 4 al 6 ottobre ai Quartieri Spagnoli. “La bellezza è contagiosa”.
E’ il celebre scrittore partenopeo Lorenzo Marone il direttore artistico della famosa kermesse letteraria “Ricomincio dai libri”, che il prossimo weekend, cucirà addosso ai Quartieri Spagnoli una splendida pagina dedicata alla cultura e alla lettura. Classe 1974, Marone è noto non solo per i suoi apprezzatissimi romanzi, ma anche per essere un valoroso “uomo d’amore”, come direbbe il grande Luciano De Crescenzo, infatti come accadde al grande scrittore napoletano (a cui è dedicata la manifestazione) che tra un lavoro stabile e l’amore per la cultura decise di seguire la passione per la filosofia, il nostro direttore artistico nonostante la sua affermata professione d’avvocato ha deciso anche lui di inseguire i suoi sogni e dedicarsi con tutta l’anima alla scrittura. “La tentazione di essere felici” è il romanzo che nel 2015 lo ha portato in cima all’Olimpo della moderna letteratura italiana, tanto da aggiudicarsi tanti riconoscimenti importanti e un film ispirato al suo romanzo, “La tenerezza” con la regia di Gianni Amelio. Dal 2015, quindi, un escalation si successi fino agli ultimi due capolavori: “Tutto sarà perfetto” e il saggio “Cara Napoli”.
Per noi, Lorenzo Marone risponde alle domande inerenti alla sua direzione artistica della prossima fiera del libro, che si terrà nel cuore di Napoli.
1) Un cartellone ricco di ospiti, quali sono state le motivazioni che hanno spinto l’organizzazione ad invitare questi scrittori?
- Dovevano essere storie attinenti il tema che avevamo scelto, il #prendiamocicura. Parleremo della cura verso l’altro, di migranti, con Giulio Cavalli e Cristina Cattaneo, ma anche di storie personali difficili, della cura di sé, e penso al bel libro di Ilaria Gaspari. Si parlerà, ovviamente, di ambiente (sarà una fiera plastic free in tal senso), del futuro e di crioconservazione con Matteo Cerri, di scuola, con Ernesto Galli della Loggia, di istituzioni, con Veltroni. E poi ancora Viola Ardone, con il suo ultimo libro di gran successo, Marco Rizzo e tanti altri.
2) Come location è stato scelto il cuore di Napoli, nello specifico i Quartieri Spagnoli, perchè?
Perché ci piaceva l’idea di portare il libro in un quartiere complesso, perché Napoli ha bisogno di questo, di coinvolgere i rioni più difficili, farli sentire parte di un tutto, mostrare alla gente che esistono altre strade, altri modi di stare al mondo, far capire che la bellezza è contagiosa. E perché Foqus è un luogo meraviglioso che da tempo si occupa di fare questo, seminare bellezza e prendersi cura di chi ha bisogno.
3) Integrazione e ambiente, gli argomenti cult di questa edizione, quali autori e quali eventi presenti all’interno della kermesse letteraria, saranno i protagonisti indiscussi di queste attuali tematiche?
Ci sono tanti nomi, e ognuno di questi merita o meriterebbe una citazione. Senza voler sembrare presuntuoso, credo che abbiamo messo in piedi un programma vario e di grande qualità. Oltre agli autori già citati, penso a Marco Rizzo, che verrà a presentare la sua nuova Graphic su Riace, con un’intervista a Mimmo Minuto, a Fabio Geda, che non ha bisogno di presentazioni, alla bravissima Valentina Farinaccio, per me una delle scrittrici più brave e intense che abbiamo in Italia. Ci saranno due mostre, parleremo di Chernobyl, c’è l’omaggio a De Crescenzo (tutte le sale hanno il nome di un personaggio del suo più celebre film), ci sarà anche un ricordo dovuto e sentito a Francesco Durante da parte di Titti Marrone, avremo il piacere e l’onore di ospitare un evento organizzato dalla Fondazione Premio Napoli, con il suo presidente, Domenico Ciruzzi, che ci parlerà di cura attraverso il libro. Saranno con noi come sempre Maurizio De Giovanni e Pino Imperatore, e poi Vauro, Federico Pace, Luca Trapanese con la sua bellissima storia di adozione. Per i più piccoli avremo addirittura Geronimo Stilton! Insomma, di tutto e di più.
4) L’editoria, nonostante gli incredibili sforzi degli operatori del settore, è in crisi da molto tempo, cosa si sente di dire agli editori, alle associazioni culturali e alle piccole librerie indipendenti per incoraggiare il loro lavoro?
Nulla che non sia già stato detto. Le associazioni culturali e le librerie indipendenti non hanno certo bisogno del mio consiglio, operano con grande difficoltà ogni giorno e lo fanno bene, con passione e dedizione. Agli editori mi permetto invece di consigliare di pubblicare di meno, per garantire maggiormente la qualità. Ma so che è tempo perso, ci sono delle dinamiche commerciali che non lo permettono.
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