venerdì 31 Marzo 2023
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La Basilica Santuario di Maria Santissima Addolorata ospiterà la messa cantata con brani di Don Dolindo Ruotolo

Il prossimo 3 settembre la Basilica Santuario di Maria Santissima Addolorata, meravigliosa chiesa nel comune di Castelpetroso in provincia di Isernia, ospiterà la Messa cantata con i brani scritti da Don Dolindo Ruotolo.
I brani fanno parte della raccolta degli spartiti originali messi a disposizione dalla signora Grazia Rutolo all’Associazione Padre Dolindo l’Organista di Dio, che li eseguirà grazie ai professionisti che la compongono.

Prosegue così l’opera di divulgazione della meravigliosa ed altrettanto misteriosa musica del Servo di Dio, per il quale si è avviato nei mesi scorsi il processo di beatificazione. L’Associazione nasce con lo scopo di custodire, studiare, valorizzare e diffondere l’opera musicale di Padre Dolindo con la partecipazione di musicisti di primissimo piano come i fratelli Valentino, rispettivamente baritono e tenore del Real Teatro San Carlo di Napoli, del maestro di organo Antonio Sembiante e della violinista Adele Tammaro. Aiutano la realizzazione del progetto, coordinato dalla signora Grazia Ruotolo e che ha avuto la benedizione Mons. Vincenzo De Gregorio Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma, Fabio Fiorito,Francesca Raucci e Stefano Juliano.

Don Fabio Di Tommaso, Rettore della Basilica Minore dell’Addolorata, ha accolto con grande entusiasmo l’evento, anticipandolo con un incontro con la signora Grazia Ruotolo, che presenterà il libro scritto a quattro mani con Luciano Regolo ed in cui sono raccontati moltissimi aneddoti sulla straordinaria vita e sul carisma dello zio Sacerdote: gli incontri quotidiani con Gesù e Maria, l’intensa attività di commentatore della Sacra scrittura, i numerosissimi miracoli, fino al racconto della commovente amicizia con santi del calibro di Padre Pio da Pietrelcina.

Quella degli spartiti di Padre Dolindo, che ha dato vita all’Associazione, è una storia tutta da approfondire, perché svela quanto sia forte l’intercessione di Padre Dolindo e quanto la sua musica sia veramente celestiale.

Scrive padre Dolindo:

Ho scritto tanta tanta musica, senza aver studiato mai né armonia, né contrappunto, né composizione. Quel poco che so è frutto di preghiera e non di studio.  Mi confesso, prego poi vado al piano e mi lascio guidare dalla bontà divina e dico: ‘Signore scrivi tu stesso quello che serve a farti amare’.

È così che è venuta fuori tutta la mia povera musica; ebbene, anche in questo Dio mi ha associato altre anime ed ha fatto bene tutto, in modo che nessuno si fosse gloriato di niente”.

Dunque, Padre Dolindo scrive di proprio pugno che NON conosce la musica.

Ma, al fine di verificarne la qualità degli spartiti e la loro eseguibilità a distanza di circa un secolo dalla loro composizione, una musicalità sconosciuta anche alla stessa nipote ora 94enne, ci siamo recati dalla massima autorità in materia, ovvero il Pontificio Istituto di Musica Sacra, presieduto da Mons. Vincenzo De Gregorio. L’autorevolezza di Mons. De Gregorio avrebbe assicurato un giudizio chiaro e definitivo.

Quanto segue è la relazione di un docente di composizione dell’Istituto, un Sacerdote, allievo del Monsignore, che gode della sua piena e completa fiducia:

“Le confido che, nel momento in cui mi ha consegnato i fascicoli, sono rimasto sorpreso: sapevo infatti che padre Dolindo aveva costruito lui stesso un piccolo harmonium per far distrarre il fratello in un periodo di difficoltà interiore e aveva pubblicato un volumetto sull’armonizzazione del canto gregoriano ma non che egli stesso avesse composto dei brani.
Leggendoli e suonandoli traspare davvero una solida formazione musicale, ben più approfondita di quella che probabilmente si faceva nei seminari o negli istituti religiosi.
Questo lo dico perché la scrittura è sicura, usa con precisione i diversi artifici armonici e gli effetti coloristici, ed è priva di imprecisioni; il linguaggio è tonale ma, proprio per la pratica e conoscenza che aveva della modalità gregoriana, riesce ad essere sempre vario e inserire dei passaggi più tipicamente modali (e personalmente penso che proprio questo sia un linguaggio tutt’oggi valido perché non “stanca” l’orecchio di chi ascolta…d’altra parte è il principio su cui molti compositori di musica sacra basano la propria produzione).

Al di là di aspetti puramente tecnici però penso che la cosa bella che salta subito evidente è che le melodie sono sempre cantabili e facilmente eseguibili: non sono prodotti musicali fini a sé stessi o un esercizio di arte, ma si vede che l’intenzione è che essi stessi siano preghiera cantata e facciano pregare, cantando, l’assemblea che partecipa alle celebrazioni.

Anche i testi rivelano la sensibilità tipica di padre Dolindo e il suo specialissimo rapporto di familiarità che aveva coltivato con Gesù e Maria Santissima (ad esempio nelle Cantate d’Amore). Penso che la sua principale preoccupazione fosse proprio quella che la musica che scriveva divenisse anzitutto un mezzo privilegiato perché si arrivasse ad amare Dio e sentirne la sua vicinanza”.

A questo punto il mistero si infittisce, perché le due più autorevoli testimonianze sulla musica di Padre Dolindo sono in totale contrasto!

Sono noti i miracoli per cui Padre Dolindo suonava l’armonium accompagnato dalle meravigliose voci di Gesù e Maria, per le quali ci sono testimoni “auricolari” ancora in vita. Ma studiando ed eseguendo alcuni brani, in occasione del primo evento del novembre 2021 presso il Santuario della Madonna dell’Arco, è venuta fuori un dettaglio ancora più eclatante. È lo stesso baritono Sergio Valentino a rivelarlo. Sergio, che è altresì un bravissimo organista, ricco della sua pluriennale esperienza in uno dei teatri più prestigiosi al mondo, svela che gli spartiti di Don Dolindo sono stati scritti per il migliore di tutti i cantanti! Ovvero:nonostante la semplicità e la meravigliosa melodia delle composizioni, la difficoltà di esecuzione era tale da mettere in difficoltà anche un espertissimo e rodato esecutore come lui.

Da qui la certezza che Gesù e Maria dettassero questa musica Sacra e sublime, proprio affinché fosse Gesù stesso a cantarle.

Tanto ancora ci sarà da scoprire in queste opere! E a tal proposito l’Associazione ha già annunziato il prossimo evento autunnale, che si terrà nel cuore di Firenze, nella meravigliosa Cappella di San Francesco Poverino, sede dell’omonima Arciconfraternita di Piazza della S.S. Annunziata, che annovera tra i fondatori l’immenso Santo Bernardino da Siena.

Ci vediamo a Castelpetroso il 3 settembre, ove sotto la protezione della Santa Vergine Addolorata, la musica di Padre Dolindo unirà il cielo e la terra in un unico canto di lode a Dio!

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