venerdì 19 Aprile 2024
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La denuncia: “Basta agli enigmi sulla biblioteca di Sant’Anastasia”

SANT’ANASTASIA (NA) In un recente consiglio comunale, in risposta ad un esponente dell’opposizione, l’assessore alla pubblica istruzione, Veria Giordano, esprime, in merito alla biblioteca comunale, la volontà dell’amministrazione e del suo assessorato di riportarla, in tempi brevi, alla piena funzionalità.
Strano, però, che neppure un mese dopo quel consiglio comunale, l’assessore alle politiche sociali proroghi di un ulteriore anno la convenzione d’utilizzo (delibera del 05/08/2022) ad alcune associazioni del territorio. Associazioni che, per svolgere il loro ineccepibile e fondamentale ruolo sociale, operano da diversi anni all’interno della stessa biblioteca. E che meriterebbero, per il loro eccellente servizio alla cittadinanza, un serio e stabile supporto istituzionale. A chiunque lavora nel sociale va quindi garantita ogni forma di sostegno possibile affinché non si debba lavorare costantemente in condizioni di precariato, o in ambienti spesso non idonei alle attività praticate. Il terzo settore, punto di riferimento per le fasce deboli del paese, merita rispetto e dignità.
Nel frattempo, dalla dichiarazione di un altro assessore, e sono tre, si legge che le aule studio saranno riaperte all’incirca tra un mese. Insomma, sembra di assistere alla fiera del pressappochismo. Di chi dice una cosa, contraddicendo l’altra. Di una barca che va in direzioni opposte a secondo di chi si trova a remare.
Davanti a tutta questa imbarazzante babilonia, l’unica certezza ci viene offerta dall’assenza di un progetto lineare, di una programmazione istituzionale scevra da confusioni e finalmente capace di restituire la biblioteca comunale ai cittadini anastasiani, ai suoi studenti.
Ci preoccupano, infine, le parole pronunciate dell’assessore Giordano sull’idea di una gestione esterna della biblioteca. Per quanto ci riguarda, lo ribadiremo più volte se necessario, riteniamo fondamentale che determinati spazi culturali e di aggregazione restino pubblici e liberamente fruibili. Dunque, contrasteremo ogni forma di tiepida o di esplicita privatizzazione.

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