martedì 23 Aprile 2024
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La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore: “Presentiamo la nostra prima Proposta di Legge a Giuseppe Conte per combattere il dissesto idrogeologico”

Gli eventi calamitosi, sempre più ricorrenti nel Paese, che hanno colpito anche la Regione Campania, il Cilento e Ischia in particolare, hanno posto all’attenzione della Nazione, un’allarmante presa di coscienza e l’obbligo, per la POLITICA di intervenire, con somma urgenza, in una problematica che ha inciso pesantemente sulla stabilità idrogeologica del territorio italiano e sulle condizioni di vita dell’uomo nei luoghi segnati da tempo gravemente a rischio sulle carte.
La Scienza idrografica e geologica addebita senza scusanti la responsabilità all’ irrefrenabile corsa al profitto del cittadino e al mancato controllo politico del territorio, condizioni che hanno irrimediabilmente sconvolto lo stato di equilibrio in cui si svolge e si muove la vita ambientate di ogni essere animale e vegetale.
La scienza già da tempo, ha urlato il suo allarme segnando la strada da seguire, divieti, obblighi di tenuta comunitaria. Il cittadino non ha voluto ascoltare e La politica, compromessa, si è infranta sulle ragioni dei falsi modelli di sviluppo, spinta da particolari interessi contrastanti, non coerenti con quelli primari di esistenza della Comunità.
La fondazione invece, partendo dall’idea di Angelo Vassallo, trasferita e modulata in tutti gli atti della sua vita politica, ritiene che il territorio, l’ambiente di vita e di azione dell’uomo debba restare fuori dallo schema del potere politico. La scienza, gli studi parlano e interpretano fenomeni, movimenti del territorio, tracciano e scrivono le regole di prevenzione e di prescrizione. Da qui la politica deve esprimere piani, e programmi, adattando le sue scelte sullo stato del territorio, senza alterarne le condizioni idrogeologiche.
Controllo e gestione devono essere riservato alle Autorità e figure tecniche appositamente individuate a tutti i livelli, dal centro alla periferia. I costi del maggior impegno saranno certamente più contenuti di quelli imprevedibili e ricorrenti di continui, prodotti per responsabilità ed incuria della politica sconsiderata.
Attualmente la vigente normativa nazionale in materia è ferma nelle carte nazionali e regionali, più o meno aggiornate. Lo stato idrogeologico per impegno e responsabilità a livello centrale esiste, forse non aggiornato. Le Regioni sono ferme agli ambiti di qualche tempo addietro, rispolverandole ad ogni accadimento, mentre gli abusi continuano senza sosta e senza controlli. Nelle sanatorie e condoni gli obblighi si limitano al richiamo generico senza certificati controlli sia negli interventi pubblici che privati. I provvedimenti di autorizzazione sono rimasti nella sfera di influenza e controllo politico, con invasione di potere sulle pratiche e sul territorio. La Fondazione ritiene invece che il territorio debba restare nel regime di obbligo dei vincoli alle prescrizioni dei piani idrogeologi.
Da qui la nostra proposta:
1)La cartografia idrogeologica, sismica e di rischio costituisce documentazione di vincolo obbligatorio ai fini di qualsiasi intervento territoriale, pubblico e privato.
2)Lo Stato cura e dispone con le sue strutture la stesura e l’aggiornamento della cartografia idrogeologica, come di quelle sismiche.
3)Le regioni, conformandosi alle previsioni e prescrizioni nazionali, provvedono, a redigere e aggiornare la cartografia regionale, per ambiti territoriali;
4)I Comuni e gli Enti delegati per singola materia, sono tenuti a disporre, al primo punto del provvedimento di autorizzazione e/ o titolo abilitativo edilizio l’obbligo della prescrizione sismica, idrogeologica, condizionandone la validità a seguito di controlli tecnici asseverati, da svolgere in vari step, durante lo stato di avanzamento dei lavori: (1° sopralluogo, inizio lavori; 2° sopralluogo al 30% dei lavori; 3°sopralluogo al 60% dei lavori; 4° sopralluogo a fine avori). Controllo e gestione sono riservati esclusivamente al responsabile dell’uff. tecnico o suo
delegato.
5)Lo Stato istituisce l’Agenzia Nazionale Antiabusivismo Edilizio,
centrale e ne dispone l’istituzione regionale e provinciale. L’Agenzia ha compiti di controllo, certificazione e di repressione dell’attività edilizia sul territorio nazionale. L’Agenzia è organizzata, diretta e gestita da personale tecnico, non di nomina politica, in rapporto funzionale esclusivo con la Procura della Repubblica di competenza territoriale. la quale ne dispone secondo legge.
6)Gli uffici provinciali del territorio hanno l’obbligo di procedere all’accatastamento di nuove unità immobiliari urbane in presenza di pratiche munite di regolare certificazione rilasciata dagli uffici preposti.
7)Divulgare le informazioni scientifiche dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che è Ente pubblico di ricerca. In particolare:
– Istituzionalizzare corsi di formazione didattica a partire dalle scuole medie, circa le tematiche legate ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico, nonché all’uso consapevole del territorio e alla preservazione dell’ambiente in cui si vive. Stimolare la conoscenza, significa imporre modelli di sviluppo consapevoli; Ridurre il consumo di suolo significa ridurre gli effetti delle “bombe d’acqua“.

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