giovedì 25 Aprile 2024
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“La Porta aperta”, un gruppo social che aiuta le famiglie in difficoltà

ACERRA. Il famoso gruppo solidale “La porta aperta” diventa il fiore all’occhiello della comunità acerrana.

Una grande “famiglia acerrana” le cui fondamenta sono quelle della solidarietà, è questo quello che traspare dal gruppo social “La porta aperta”, frutto della bontà e dell’immensa disponibilità della sua creatrice Pina Russo. Questa grande pattaforma solidale con lo scopo di sociale di essere una grande catena umana, oggi conta quasi cinque mila iscritti ed è nata circa un anno fa su Facebook. La finalità è quella di aiutare chi versa in gravi difficoltà economiche e i componenti del gruppo, sia i donatori che i beneficiati sono tutti acerrani. Chi può dona non solo vestiario, generi alimentari ma anche mobilio, accessori di vario genere tutto ciò che può occorrere ad una famiglia bisognosa. Tutto avviene nella più totale trasparenza, infatti a scambio avvenuto nel gruppo vengono citate le parti in maniera da non creare fraintendimenti. Non solo aiuti da parte di singoli, ma scendono in campo anche ristoranti e panetterie che forniscono a famiglie indigenti pane e pasti caldi. Poi ancora, numerosi sono i grandi gesti di umanità, basti raccontare che una benefattrice ha messo a disposizione del gruppo un box di circa 40 mq dove è venuto a crearsi il punto raccolta. Pina Russo insieme alla sua volontaria Antonella De Matteis, sistemano la merce donata e la mettono poi a disposizione delle persone che hanno bisogno. Per i cittadini di Acerra quest’iniziativa vale anche come riscatto sociale, infatti essendo catalogata tra i paesi della “Terra dei fuochi”, spesso viene menzionata dai media solo per fatti di cronaca, invece grazie anche al gruppo “La porta aperta” si parla anche di solidarietà e del gran cuore che hanno gli acerrani. La signora Russo emozionata ma anche soddisfatta per la meravigliosa realtà creata, nata grazie alla sua bontà dichiara: “Acerra non è solo Terra dei fuochi o inceneritore, ma una comunità che funziona e che ha dimostrato in questo anno di avere un cuore immenso. Quando ho iniziato mi dicevano che nessuno mi avrebbe aiutato, ma non è stato così.” Alla signora Pina, grazie al grande lavoro che svolge mossa solo dallo spirito di solidarietà le è stato dato l’appellativo di “madre di una grande comunità”.

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