giovedì 28 Marzo 2024
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La rapina. “Dammi un passaggio”, e sotto il giubbotto una pistola

POLLENA TROCCHIA – SANT’ANASTASIA. La rapina. “Dammi un passaggio”, e sotto il giubbotto aveva una pistola puntata alla schiena della vittima. Quest’ultima, dopo pochi metri, è stata fatta scendere, senza ferirlo ma con prepotenza dal suo scooter Yamaha.

Non era, dunque, un passaggio lo scopo dello sconosciuto ma una rapina. Un’estorsione a mano armata. La vittima, in quest’ultimo caso, era un operaio, 30 anni della zona. L’uomo aveva da poco finito la sua giornata di lavoro presso un cantiere edile del Napoletano. Era “sporco” degli indumenti da lavoro, imbiancati  – come lo erano il volto e le mani – dalla polvere della calce. Stava facendo rientro a casa, nella vicina Sant’Anastasia. Prima di rientrare si era fermato al supermercato che aveva di strada – denominato “Crai – Calce” – lungo il viale Madonna dell’Arco, corso che collega senza soluzione di continuità i Comuni di Pollena Trocchia e Sant’Anastasia. Un’ultima tappa per alcuni acquisti e poi finalmente a casa. E invece no. L’operaio, o meglio, il suo lo scooter Yamaha, era stato intercettato da due balordi che vedendolo accostare per dirigersi nell’esercizio commerciale hanno immediatamente messo in moto il piano per sottrarglielo. Non con il furto. A quell’ora, poco dopo le 18.30, via Arco, strada costellata da decine di negozi e bar è l’ora di punta: trafficatissima di auto e persone. Quindi il furto avrebbe potuto dare nell’occhio. Allora i due malviventi hanno atteso che il proprietario del mezzo uscisse dal supermercato. I due complici si sono a quel punto divisi. Uno di loro – quello armato – è corso vicino all’operaio: “Amico dammi uno strappo a Pollena, devo andare alla stazione”, gli avrebbe detto il giovane sconosciuto tutto trafelato (in realtà il rapinatore), spiegandogli che aveva il treno di lì a poco. Ed è montato in sella allo scooter senza neanche attendere la risposta dell’operaio. Ma qualunque fosse stata, in breve, è stato chiaro quali fossero le reali intenzioni di quel ragazzetto in tuta da ginnastica: “Metti in moto e vai”, ha detto facendogli sentire la canna della pistola dietro la schiena dell’uomo, che intimorito ha messo in moto il motociclo ed è partito in direzione di Pollena. Superato il tratto più affollato il rapinatore ha dato il secondo ordine al proprietario dello scooter, quello di accostare e scendere. Nel frattempo, anche l’altro complice che fino a quel momento si era tenuto a distanza, si è avvicinato. Sempre sotto la minaccia dell’arma, occultata nella tasca del bomber, i due rapinatori si sono fatti consegnare il mezzo. Ormai divenuto di loro proprietà e si sono allontanati in direzione Cercola. I due delinquenti volevano anche il suo telefono cellulare ma la vittima ha detto di non averlo con sé. L’operaio è ritornato indietro, verso il supermercato. In seguito ha sporto denuncia alla stazione dei carabinieri di Sant’Anastasia, dove il 30enne ha raccontato e descritto i fatti e i due estorsori che hanno agito a volto scoperto. I militari dell’arma hanno avviato immediatamente le indagini, oltre alla descrizione dei rapinatori ci sarebbero anche alcuni filmati delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza presenti in diversi esercizi commerciali della zona, a partire da quelle dello stesso supermercato già in passato più volte oggetto di rapine.

 

 

di Patrizia Panico – fonte Il Mattino area sud-costiera

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