sabato 12 Ottobre 2024
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La violenza corre sui social. Dopo il Garante per i diritti LGBTQIA+ a Torre Annunziata si attende quello contro l’intolleranza e la maleducazione

Capita che in un paese democratico come il nostro, dove molti diritti fondamentali come quello al lavoro, all’istruzione e alla salute sono spesso negati, ci sia anche la necessità di dover difendere i diritti personali che dovrebbero essere garantiti al pari degli altri in una società che vuol definirsi civile. Ed è per questo che in tanti Comuni si è sentita l’esigenza di istituire delle figure di Garanti, uomini o donne di ineccepibile valore etico e morale, a difesa, ad esempio, dell’infanzia, dei disabili e degli omosessuali.

Torre Annunziata è una delle città che ha il vanto di aver istituito la figura del Garante LGBTQIA+ proprio come primo atto di apertura della nuova consiliatura. Tuttavia comportamenti intolleranti, sessisti e omofobici sono spesso usati proprio da rappresentanti istituzionali che quei diritti invece dovrebbero garantire, forse in preda a deliri di onnipotenza.

I pregiudizi razziali, l’omofobia, e il sessismo accompagnano frequentemente le loro affermazioni, se non con violenza fisica, con una violenza verbale che meriterebbe anch’essa di essere censurata. I social media diventano spesso l’arena di questi conflitti, trasformandosi in palcoscenici di attacchi inattesi contro determinate categorie.

Un episodio recente ha visto un rappresentante delle istituzioni (Presidente eletto presso Associazione “Radicali Napoli-Ernesto Rossi”, Segretario politico presso Comitato Provinciale Arci Napoli, Componente Osservatorio Permanente sui Beni Comuni presso Comune di Napoli, Referente per il Comune di Vico Equense presso Rete READY Comune Torino, Presidente presso ANPI Torre Annunziata – Sezione “Maria Penna e Rocco Caraviello”, Presidente presso Pochos Napoli, Executive Vice President presso Antinoo Arcigay Napoli, Vicepresidente presso Commissione Pari Opportunità Comune di Vico Equense, Consigliere Nazionale presso Arcigay, ex segretario Osservatorio per la legalità del Comune di Torre Annunziata), Antonello Sannino, rivolgere espressioni di inaudita aggressività verso una donna, colpevole solo di aver espresso un’opinione differente dalla sua, che forse considera dominante. Sannino ha utilizzato frasi come “unisci 4 neuroni e prova a leggere correttamente la lingua italiana”, dimostrando un atteggiamento sprezzante che esso stesso invece condanna quando questi insulti vengono rivolte verso chi appartiene al mondo LGBTQIA+.

La difesa dei diritti civili non dovrebbe conoscere colore politico (ed in effetti Sannino è stato a braccetto sia con De Magistris che con De Luca) ma il rappresentante di Arcigay non ha risparmiato attacchi quando l’accusato di aver usato frasi omofobe è stato un avversario ed ha glissato quando ad essere accusato di molestie e stalking è stato un componente della giunta del sindaco che ha sostenuto. Due pesi e due misure che non possono essere accettati da parte di chi dovrebbe difendere tutti coloro sono vittima di determinati atteggiamenti, al di là di eventuali ripercussioni giudiziarie.

Ma gli episodi di intolleranza e di ritrosia al rispetto delle regole di Sannino non finiscono qui. Sulla sua pagina social inoltre ha esposto pubblicamente alla gogna mediatica l’amministratore di un gruppo facebook che si occupa esclusivamente di notizie della città di Torre Annunziata per aver rimosso un evento previsto nella vicina Torre del Greco, ben consapevole, perché visibili, delle regole del gruppo. L’occasione è stata ghiotta per dare l’admin in pasto al classico leone da tastiera, che hanno iniziato ad insultarlo (“Poveraccio” “Pezzente”, “Parassita”, “Ameba Parassita Vigliacca” e “Munezz”), senza che il rappresentante della bandiera della pace e della non violenza lo redarguisse.

Nella comunità oplontina, il Sindaco, dopo aver istituito il garante per i diritti delle persone LGBTQIA+, dovrebbe considerare la nomina di un garante delle buone maniere e dell’educazione anche social e contro il bullismo istituzionale che si manifesta quando le autorità pubbliche utilizzano il loro potere per perseguitare i cittadini o intimidire i giornalisti con querele. Antonello Sannino, con la sua lunga esperienza nell’attivismo e nella difesa dei diritti civili, potrebbe rappresentare un esempio se scegliesse di abbracciare l’inclusività, la tolleranza e il dialogo rispettoso verso tutti e non solo per difendere i diritti di cui è esponente.

Come ha detto Papa Francesco “la diversità è ricchezza, non diventi mai motivo di esclusione e discriminazione”, per questo motivo è necessario creare in ogni comunità un ambiente in cui il rispetto reciproco prevalga, rafforzando così la fiducia nelle istituzioni e favorendo un dialogo costruttivo anche tra chi la potrebbe pensare in maniera diversa.

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