martedì 16 Aprile 2024
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L’avvocato al Ministro: “A 470 mila ragazzi senza pc viene negato il diritto all’istruzione”

MARIGLIANO. Dall’avvocato Giovanni de Vivo riceviamo una lettera aperta al ministro all’Istruzione Lucia Azzolina che di seguito pubblichiamo.

“470 MILA GIOVANI STUDENTI DEL SUD”
“un terzo delle famiglie non ha pc o tablet in casa, Sud penalizzato”: a 470 mila ragazzi viene negato il diritto all’istruzione. E’ un dato, questo, che il Ministro dell’Istruzione non può non considerare posto che il libero accesso all’istruzione scolastica, senza alcuna discriminazione è costituzionalmente garantito (art. 34, comma 1 Cost.) come anche, l’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione dell’obbligo (art. 34, comma 2 Cost.).
Parlo da giovane Avvocato, parlo da professionista che ha la mission di far valere i diritti di tutti, non solo, presso le aule dei Tribunale ma, soprattutto, nel sociale, senza differenze o nomenclature geografiche.
Si ha la sensazione che i dati dell’Istat siano poco, volutamente o forse no, ascoltati dal Ministro dell’Istruzione, dal Presidente del Consiglio. Si ha la sensazione che i giovani del Sud, tra le altre, siano meno meritevole del Nord. Si ha la sensazione che le famiglie del Sud, tra le altre, abbiano meno diritti delle famiglie Nord. Sia ha la sensazione che lo Stato sia una matrigna per il Sud.
Oggi più di ieri è doveroso pensare al domani senza incorrere più nei grossolani errori che purtroppo caratterizzano il presente e che hanno caratterizzato il passato.
Oggi, Ministro, si ha la possibilità di cancellare queste divergenze tra nord e sud partendo proprio dalla scuola, dal diritto, uguale per tutti, allo studio con un piano Marshall di innovazione tecnologica che spinga il Paese verso il futuro.
Uno straordinario piano di investimenti nell’istruzione che la stravolga e renda la Scuola più efficiente ed uguale per tutti gli studenti.
Penso al digitale, in senso pratico, ad una “cartella” online con file installati per tutti i corsi di studi, penso a lezioni online rintracciabili se si è assenti in aula, penso ad una scuola che abbia la stessa natura relazionale ma che sia all’avanguardia che proietti verso il futuro. Penso ad un modo di fare scuola con più mezzi digitali e soprattutto per tutti.
Come penso all’abolizione dell’esame di terza media, posto che il percorso di studi espletato di ogni singolo studente già consente di considerare lo studente pronto per studi universitari o per il mondo del lavoro.
Dunque, Ministro, penso che, oggi più di ieri, si debba pensare ad un’Italia unica in cui le famiglie meno abbiente del Sud non debbano negare la formazione a distanza perché 1 giga di navigazione è un costo vivo e quindi, penso che quelle stesse famiglie non debbano negare ai propri figli, per questioni pratiche, la chance di formarsi.
Insomma, Ministro, mettiamo fine ad inutili e becere lotte di potere contro l’Italia di tutti noi, dilaniata, oggi, da questa emergenza ma, dilaniata, anche, da conflitti interni per lotte di potere e di politiche sbilanciate che hanno una visione miope della Nazione. Mai, Ministro, citazione, più consona che la storia ci lascia in eredità: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”

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