Sant’Anastasia. L’ex sindaco Carmine Esposito, arrestato per tangenti, ha cercato di risarcire la città di Sant’Anastasia del danno di immagine che gli ha creato.
Ha, infatti, offerto al Comune 20mila euro, proposta che è arrivata in municipio attraverso un ufficiale giudiziario, ma che la commissaria prefettizia, Anna Nigro ha rifiutato. Pare che abbia motivato il diniego spiegando che si tratta di una decisione politica che ha preferito lasciare all’amministrazione comunale che sta per essere scelta dagli anastasiani che andranno al voto il 25 maggio. I soldi di quell’offerta, come prevede la legge, sono stati vincolati in banca e ora ritorneranno nella disponibilità dello stesso Esposito. Una vicenda giudiziaria cominciata il 14 dicembre scorso quando i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna arrestarono, in flagrante, il primo cittadino di ritorno da un incontro con un imprenditore. Nel corso di quell’incontro, avvenuto in un noto centro commerciale di Sant’Anastasia, Esposito ha intascato una tangente da 15 mila euro per la quale si era accordato in precedenza. Quattro giorni dopo fu arrestato con la stessa accusa anche il dirigente dell’ufficio Ambiente Luigi Terracciano, che finì agli arresti domiciliari. Uno scandalo che travolse non soltanto il Comune. I consiglieri di maggioranza si dimisero, su suggerimento anche della difesa di Esposito, e a Palazzo Siano subentrò il commissario prefettizio. Da allora la città si è spaccata in due, da una parte il fronte che giustifica e inneggia ad Esposito (ancora su Facebook è attivo un gruppo che lo sostiene e lo ha fatto nei momenti difficili della reclusione, nel carcere di Poggioreale prima e ai domiciliari poi) e chi invece è colpevolista e attende il processo. Al momento Carmine Esposito, socialista di lungo corso, poi capo gabinetto dell’ex presidente della Provincia Luigi Cesaro, oggi è sottoposto al divieto di dimora a Sant’Anastasia. Decisione presa dal Gip di Nocera Inferiore (competente del caso perché il primo incontro per discutere della tangente fu fatto in un bar di Angri) e contro la quale lo stesso Esposito si è espresso più volte anche dal suo profilo Facebook “Sindaco Carmine Esposito autorizzato”, sul social network e nel cuore di molti anastasiani è ancora il “sindaco”. Una questione di moralità cui hanno fatto riferimento in molti soprattutto in questa campagna elettorale, dove l’eredità politica è stata ripresa, per sua stessa ammissione, dal nipote, il candidato Lello Abete. Abete, infatti, ha salutato l’ex primo cittadino, in un affollatissimo cinema Metropolitan il giorno in cui ha presentato le sue liste alla città, ricevendo un’ovazione come risposta. Ma presto “l’esilio” di Esposito potrebbe finire. L’ex politico, medico anestesista, ha infatti chiesto ed ottenuto da tribunale di Nocera Inferiore che lui per due giorni a settimana possa essere a Sant’Anastasia a svolgere la sua professione. Al momento, infatti, è ancora sospeso dalla sua mansione all’ospedale “Cardarelli” però l’ordine dei medici gli ha revocato la sospensione della professione che era seguita all’arresto. Potrebbe, dunque, presto tornare in città, anche se persone a lui vicine escludono che questo accada prima che la “calda” campagna elettorale sia conclusa. In effetti deve ora organizzarsi da un punto di vista legale, se verrà riammesso in servizio al nosocomio potrebbe svolgere la sua professione con la l’attività cosiddetta “intramoenia” cioè con prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dall’ospedale, se così non fosse dovrebbe diventare un libero professionista e aprire una partita iva ed attrezzare uno studio medico privato.
DA METROPOLIS DEL 9 MAGGIO
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