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L’uomo ombra, di Giampiero Bernardini, alla biblioteca comunale

SAN GIORGIO A CREMANO. Mercoledì 28 maggio 2014, alle 18 presso la biblioteca comunale sarà presentato il libro L’uomo ombra, di Giampiero Bernardini, in commercio per A&A edizioni. Con l’autore, Giampiero Bernardini ne parlerà Enzo Amato, musicologo, compositore e direttore d’orchestra. Leggerà brani scelti Anna D’Acunto, docente, cantante e attrice.

Bernardini, che insegna Teoria e tecnica dell’armonia al Conservatorio “L. Refice” di Frosinone, spiega: “L’idea di scrivere L’uomo ombra si è sviluppata nella mia mente attraverso una serie di stimoli e suggestioni presenti tanto nella carriera e nelle modalità di morte di Wolfgang Amadeus Mozart, quanto in alcune teorie che mettono in discussione l’autentica paternità di buona parte delle musiche attribuite a Mozart stesso e al suo contemporaneo Franz Joseph Haydn. La lettura e la constatazione di una lunga serie di indizi, di strane coincidenze e di prove vere e proprie esistenti nel retaggio storico-documentale relativo a questi due giganti della musica, ha costituito in me una molla formidabile per l’idea di costruire un “thriller” contemporaneo su una vicenda che già in se stessa, nella sua reale dimensione storica, ne possiede i tratti e le caratteristiche”.

L’evento, promosso dall’Assessorato alla Biblioteca, guidato da Michele Carbone, rientra nell’ambito del programma di eventi della Biblioteca a cura di Lineadarco, è stato coordinato da Elisangela Annunziato (vice responsabile editoriale) e Oriana Russo (responsabile della biblioteca) e rientra ne “Il maggio dei libri 2014”, campagna nazionale promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, nata con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.

Il libro è un avvicente thriller. Ad un’esecuzione moderna della nona sinfonia di Beethoven al Teatro La Fenice di Venezia, un saggio contenuto nel programma di sala allarma le autorità austriache presenti: in esso si informa del sequestro, da parte della polizia asburgica del 1824, di un’ode scritta da Calisto Bassi, un letterato italiano del tempo, nella quale si cita la morte di Mozart per assassinio. Ne sono autori due studiosi, Niccolò Valla e Tito Caro che, presenti al concerto veneziano, constatano che parlare della morte di Mozart era nel passato ed è tuttora un tabù. Da questo episodio inizia un progressivo accerchiamento dei due studiosi i quali sono volti a ricercare le prove dell’esistenza di uno o più compositori come i “veri” autori dei più importanti capolavori comunemente attribuiti a Mozart. A qualcuno non fa comodo che questa ricerca progredisca, ma a qualcun altro, forse, sì. Il possesso del segreto, per ragioni opposte, diventa un desiderio di tutti.

Giampiero Bernardini, nato a Roma, si è diplomato in musica corale e direzione di coro e in composizione, in parte sotto la guida di Vieri Tosatti e in parte come autodidatta. E’ laureato in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma, con una tesi su Domenico Belli e la monodia cameristica del primo Seicento, pubblicata nel 1993 in estratto sulla rivista Studi musicali dell’Accademia di Santa Cecilia. Ha scritto la parte analitica del libro “Vieri Tosatti, musicista e scrittore”, vincitore del premio “Diego Fabbri” nel 1994. Bernardini, che insegna Teoria e tecnica dell’armonia al Conservatorio “L. Refice” di Frosinone, spiega: “L’idea di scrivere L’Uomo ombra si è sviluppata nella mia mente attraverso una serie di stimoli e suggestioni presenti tanto nella carriera e nelle modalità di morte di Wolfgang Amadeus Mozart, quanto in alcune teorie che mettono in discussione l’autentica paternità di buona parte delle musiche attribuite a Mozart stesso e al suo contemporaneo Franz Joseph Haydn. La lettura e la constatazione di una lunga serie di indizi, di strane coincidenze e di prove vere e proprie esistenti nel retaggio storico-documentale relativo a questi due giganti della musica, ha costituito in me una molla formidabile per l’idea di costruire un “thriller” contemporaneo su una vicenda che già in se stessa, nella sua reale dimensione storica, ne possiede i tratti e le caratteristiche”.

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