martedì 24 Giugno 2025
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Marigliano, Piccolo (Azione): “La città discarica a cielo (e sottosuolo) aperto: storia di un crimine di Stato”

Marigliano. Dal candidato Giovanni Piccolo riceviamo una lettera che pubblichiamo.

C’è una verità che puzza più dei rifiuti. E non è quella che si vede, ma quella che si nasconde. Marigliano,non è solo una vittima collaterale dell’emergenza rifiuti in Campania: è una prova vivente di una criminalità istituzionale, travestita da inefficienza, omertà e promesse elettorali.

Negli anni in cui la Regione Campania era dichiarata “zona rossa ambientale”, con le falde avvelenate e i campi saturi di veleni interrati, Marigliano era tra i comuni più colpiti. Le campagne tra Boscofangone, Pontecitra e Faibano sono diventate il cimitero invisibile di rifiuti industriali del Nord Italia, smaltiti con la regia logistica della camorra e l’indifferenza complice dei governi centrali.

Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, già nel 1997 lo Stato sapeva. Aveva in mano mappe, luoghi, quantità e gravità dell’inquinamento. Ma quei verbali furono secretati, insabbiati, sepolti – proprio come i fusti tossici che hanno contaminato il sottosuolo mariglianese.
Nel silenzio tombale della politica, l’ecomafia prosperava: guadagnava miliardi smaltendo illegalmente scarti chimici sotto le strade, tra le vigne, accanto ai pozzi.

E Marigliano?
Un paese trattato come una colonia ambientale, senza tutele né bonifiche. Solo parole, passerelle, proclami. I militari mandati da Roma nel 2008 per “ripulire la Campania” (governo Berlusconi) erano più una trovata mediatica che una soluzione strutturale. Nessuna vera mappa dei siti inquinati, nessuna condanna politica, nessuna assunzione di responsabilità.

Le responsabilità? Trasversali. Dai governi centrali ai commissari straordinari, fino a quegli amministratori locali che hanno barattato la salute pubblica con l’assistenzialismo politico.
Tutti pronti a negare, a minimizzare, a “non sapere”. Eppure, tra il 2000 e il 2010, Marigliano era tra i comuni con il più alto tasso di tumori infantili in Campania. Coincidenze?

Nel 2025, mentre nuovi candidati si affannano a promettere la luna, nessuno parla delle falde inquinate, dei suoli contaminati, delle famiglie distrutte dalle malattie. Si promettono parchi, teatri, centri giovanili. Ma nessuno dice la verità: che prima di costruire, bisogna bonificare. E che per bonificare, bisogna indagare. E per indagare, serve il coraggio di fare nomi e cognomi, anche se sono scomodi.

In questa campagna elettorale, tutti parlano di futuro, ma pochi osano guardare nel passato recente. Perché farlo significa riconoscere una responsabilità collettiva, ma soprattutto politica.
Ecco perché non si possono promettere cose impossibili, ma almeno si può pretendere che la verità sia disponibile per tutti.

Come possiamo affidare la nostra città a coloro i quali hanno sempre chiuso entrambi gli occhi?

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Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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