MARIGLIANO. Ripetitore in via Michelangelo Longo, la protesta dei cittadini: a breve la prima udienza dopo il ricorso al Tar. “A volte il silenzio è più eloquente del clamore”.
Dopo una prima fase di denuncia mossa da 77 cittadini che protocollavano richiesta di accesso agli atti, seguita poi, stante i gravi elementi di criticità emersi, da un atto di diffida, sottoscritto da 88 cittadini, indirizzato al Comune ed agli Uffici competenti; Dopo il tentativo di richiamare, invano, l’attenzione di quanti potessero intervenire in maniera tempestiva e determinante in risposta alle suddette istanze; Dopo aver assistito ad un Consiglio Comunale che, di fatto,non forniva una risposta chiara e concreta al punto all’ordine del giorno in merito alla legittimità o meno del ripetitore sito in via Michelangelo Longo, nonostante dalle relazioni tecniche dei responsabili degli Uffici competenti emergesse chiaramente l’ammissione di una mancata pianificazione così come prevista da regolamento vigente; Dopo aver ascoltato le chiacchiere e le interpretazioni più disparate in merito alla impossibilità di far valere un diritto che è quello della tutela a fronte di un vero e proprio abuso, 57 cittadini si sono visti costretti a ricorrere all’azione legale spiegando ricorso al Tar. Ancora una volta i cittadini hanno la peggio costretti a sostenere anche le spese legali oltre alle mortificazioni di settimane passate nel tentativo e nella speranza di essere tutelati. A breve si terrà la prima udienza e se è vero che ormai anche l’applicazione della legge sembra una conquista, quei 57 cittadini si auspicano che, almeno in quella sede, qualcuno dovrà provare a spiegare cosa c’è di diverso in questa vicenda dall’abuso edilizioche si configura per il cittadino che non costruisce la propria casa nel rispetto delle regole e delle procedure, il cittadino, dunque, costretto a confidare nelle aule di giustizia disilluso, ancor una volta, da quelle della politica e degli uffici comunali preposti.

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