Home PalioSommaVesuviana Mosca: “Vi racconto cos’è il Palio per chi lo organizza”

Mosca: “Vi racconto cos’è il Palio per chi lo organizza”

SOMMA VESUVIANA. Qualche anno fa, in occasione del trentennale dell’associazione Pro Loco Somma, curammo l’edizione di un dvd di presentazione della nostra comunità.

Volevamo segnalare non le cose (i monumenti) come avevamo ripetutamente fatto ma le tantissime belle persone che questa città comprende. Utilizzammo ovviamente tutto quanto ritenemmo rappresentativo. Cominciammo dall’ insostituibile grande opera della Missione Giapponese per lo scavo archeologico; demmo ampio risalto alla tradizione con i riti della devozione popolare del Sabato dei Fuochi legati a S. Maria a Castello; ci soffermammo sulla Festa delle Lucerne con l’opera meritoria di recupero fatta dall’Arci. Per passare poi ad alcune associazioni benemerite che animavano ed animano profondamente la vita di Somma Vesuviana ed in particolare con quelle con cui spesso abbiamo collaborato. Accennammo alla Corale Polifonica di Somma con oltre venti anni di attività di promozione culturale con concerti ormai in mezzo mondo. (Era il tempo del Musical “Madre Teresa”). Inserimmo doverosamente la preziosa attività moderna dell’associazione Percorsi di Danza. Non poteva mancare il Palio, o meglio il grande lavoro sociale e culturale dell’associazione internazionale Giovani per un Mondo Unito. Lo usammo a chiusura del documentario. Ovviamente ci fu l’imbarazzo della scelta: cosa inseriamo? Il corteo storico? Il tiro alla fune? Il palo di sapone?
Per i tantissimi anni di frequentazione personale abbiamo un vastissimo elenco di episodi rappresentativi da raccontare. Ma ci ricordavamo di un particolare finale che ogni anno si celebra in piazza Trivio. La domenica sera, alla fine dei giochi. Dopo il palo di sapone. Dopo l’attesa e chiassosa cerimonia della premiazione. A piazza ormai sgombra da spettatori. Arriva un momento di liberazione totale. Riguarda i centinaia di volontari, giovanissimi, giovani e non, che, al culmine della stanchezza, al massimo della tensione, si abbandonano ad una gioiosa danza di fratellanza. Tutti per mano costruiscono un grandissimo girotondo che si svolge al ritmo di infinite pizziche o tammurriate. E’ il segnale conclusivo della grande fatica svolta. E’ il segnale di ringraziamento reciproco del buon palio fatto. E’ una grande festa. E’ la vera festa del palio mai scritta ma sempre puntuale. E’ il degno finale incantato di una vera opera d’arte.
Rintracciammo quindi qualche rarissimo filmato, un po’ di musica a tema e via. Ogni volta che riproponiamo quel dvd il finale del palio riscuote sempre stupore ed ammirazione. Soprattutto negli adulti. Forse perché non sono più capaci di festeggiare così. Forse perché quel frammento gioioso riguarda ( può essere o è…) il futuro della nostra comunità. E che futuro!
Il Palio è un’ occasione quasi unica per mettere insieme Somma e la sua comunità. Col suo passato, la sua storia, la sua potenza, ed il presente con la sua forza. O forse è l’unica occasione per mettere insieme le “diverse” Somma, il piccolo centro e le tante grandi periferie, e le varie comunità che ancora ci sopravvivono. Somma è una città complessa e il Palio è la festa della sua sintesi moderna.
E’ una delle pochissime feste ancora gratuite, fatte gratuitamente da volonari che credono nel bene comune. E la festa gratuita per tutti è il bene comune più grande di una comunità. Può essere fatta con pochi soldi ma non può essere fatta con poche persone. Non basta il comitato. Né bastano gli spettatori. Serve un gran numero di volontari e tra questi ben 64 si devono mettere in gioco pubblicamente e soprattutto fisicamente. E’ complicato certo! Ma il miracolo avviene puntualmente ogni anno. Nonostante tutto sia cambiato in questi venticinque anni.
E’ la prova che i giovani possono! Peccato che spesso non sono rispettati. Somma è una città davvero speciale per allevare questi ragazzi che per l’opera che svolgono meriterebbero tappeti d’oro e guanti bianchi. Migliaia di ragazzi hanno fatto i ventiquattro “palii” che ci separano dal 1990. Ricordiamo agli adulti di oggi che il Palio è stato inventato dai giovani di allora, quando la festa patronale fu sospesa per qualche anno. E per qualche anno la sostituì. Poi questa fu ripresa e cominciò il boicottaggio con i palchi in piazza uno dietro l’altro per esempio (non siamo riusciti a rintracciare nessuna foto ma siamo certi che ci sono). Poi, sempre i giovani, con grande maturità e lungimiranza, decisero di anticipare i giochi al secondo fine settimana di settembre. Il Palio è ancora vivo e vegeto ma la festa patronale chissà…
Il Palio di Somma vanta diverse copie nella zona. Qualcuna anche ben riuscita. Anzi sta diventando sempre più ricca e famosa. Ovviamente in questo caso c’è dietro il sostegno del rispettivo comune. Questo purtroppo per Somma è un tasto dolente. Non sempre le varie amministrazioni comunali di questi anni hanno garantito continuità di sostegno. E’ vero che i tempi sono difficilissimi per le pubbliche finanze. Ma pare che qui sia più vero che altrove.
Bisognerebbe fare una approfondita riflessione per individuare le pecche di un sistema locale con molti punti critici. Individuare poche (due o tre) manifestazioni utili alla promozione, al decoro ed al buon nome della comunità e puntarci sopra tutto il possibile. Pensare che le associazioni promotrici possono essere autosufficienti e garantire livelli adeguati di performance è solo demagogia (magari pagando anche i diritti comunali per lo straordinario dei vigili). Somma ha una potenzialità elevatissima di attrarre visitatori e questo è merito delle associazioni ma anche di tutta la comunità e della sua storia antica. E quando qui si presenta in pubblico una manifestazione si dovrebbe poter assicurare standard di livello organizzativo e spessore culturale medio alto. Il Palio ha tutti i requisiti giusti. E non può essere considerata alla stregua di qualsiasi altra manifestazione. Non è vero che una vale l’altra.
Anche perché si sta assistendo ad un proliferare di feste di grande interesse ma svolte in luoghi privati. Ma sono ancora feste? E la Piazza “Trivio” ha ancora funzione di luogo di incontro e di festa? Allora il Palio dovrebbe contare almeno su un trattamento speciale: si fa in piazza “Vittorio Emanuele” ( ma non sarebbe meglio proprio: “Trivio”?) ed è tutto gratuito, come alle “vere” feste. Certo questo ragionamento non può valere solo per il Palio. Ancora più certo è che questi ragazzi e questa manifestazione meriterebbero ben altre attenzioni.
Ma la certezza assoluta è che comunque son passati 25 anni di Palio attraversando vicende di tutti i colori. Sopravvivendo a tutto e a tutti. E’ un’esperienza unica da fare e rifare cento e mille volte ancora.
Buon Palio a tutti. Ma proprio a tutti…
Agosto 2015

Franco Mosca

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