martedì 23 Aprile 2024
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Napoli Teatro Festival, al San Carlo concerto del maestro De Simone

NAPOLI. Napoli Teatro Festival Italia. Domenica 26 luglio al Teatro di San Carlo il Concerto tra scrittura e trascrittura del M° Roberto De Simone: la Sonata in si bemolle, Op. 35 di Chopin dedicata alle vittime della pandemia; due le prime assolute: ‘A cirimonia – (L’impossibilità della verità) con Enzo Vetrano e Stefano Randisi e Il dolore di prima di Jo Lattari diretto da Mario Scandale; arriva a Napoli il Caligola interpretato da Vinicio Marchioni; per la sezione Osservatorio, il reportage teatrale di Livia Grossi in Nonostante voi. Storie di donne coraggio; ultime repliche di Tur for’ ‘e vasc e Pastiche N° 0 di PASS/SAGGI rivista di teatro dal vivo; per la Letteratura, omaggio ai 25 anni della Casa della Poesia di Baronissi, ospiti il giornalista Enzo Ragone con la partecipazione straordinaria del musicista Mauro Di Domenic.

 Domani (domenica 26 luglio) ben otto eventi in programma alla tredicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, diretto per il quarto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio, realizzata con il sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano.  Alle 21.00 nella storica cornice del Teatro di San Carlo si terrà uno degli eventi più attesi e anche l’unico dell’edizione 2020 del NTFI allestito in una location al chiuso, il Concerto tra scrittura e trascrittura del M° Roberto De Simone. Dirige l’orchestra il M° Luigi Grima.  «Siamo sicuri – domanda il M° De Simone nelle note all’opera – che la cultura di massa non abbia già prodotto un subdolo, aggressivo virus che da due generazioni ha attaccato la cultura e l’arte svuotandole dei loro valori umani, storici, etici ed estetici?». Da questa riflessione il Maestro elabora la necessità di raccontare il tempo presente della vita attraverso la trascrizione di alcune opere di Bach, Stravinskij, Debussy, Satie e Chopin, mettendo al centro la nostra partecipazione alla “pandemia culturale”: «la nostra partecipazione alla pandemia culturale, rinunciando alla composizione di una novella opera, non si rifugia nella trascrizione, ma è consapevole che essa è già presente nel Teatro di San Carlo, privato della sua perfetta acustica di una volta, d’un pubblico ridotto sì e no a poco più d’un centinaio di presenze, aduso già a fruitori con occhi ed orecchie muniti di mascherine e guanti di plastica incorporati. Ci si augura che il 26 luglio prossimo un loggione trasferito in platea propaghi le onde sonore d’una fonte musicale, sia pure ingabbiata nel precario presente, possa ripetere, nel vuoto della vicina poltrona vuota, il sincero plaudite d’epilogo e consolazione». In particolare, la riscrittura della Sonata in si bemolle minore, Op. 35 di Chopin ricorderà tutte le vittime del virus, chi è deceduto lontano dai propri cari e senza rito funebre. Il ricavato dello spettacolo, in programma nella sezione Musica del Festival sarà devoluto in beneficenza all’Istituto nazionale tumori “Fondazione Pascale” di Napoli. Sempre alle 21.00 arriva a Napoli, nel Cortile della Reggia di Capodimonte (ingresso da Porta Piccola), dopo il debutto a Pietrelcina sempre nell’ambito del NTFI, la lettura drammatizzata del Caligola di Albert Camus diretto e interpretato da Vinicio Marchioni, per l’ideazione scenica e i costumi della performer Milena Mancini. «Come si sopravvive alla necessità di fare rappresentazione, qualsiasi essa sia, in un periodo in cui il fare teatro è così difficile? – domanda Marchioni – Questo primo studio su Caligola è l’occasione per indagarne la necessità linguistica, la sua scrittura sinfonica». In prima assoluta, alle 21.00 nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, il duo Enzo Vetrano e Stefano Randisi con ‘A cirimonia – (L’impossibilità della verità) di Rosario Palazzolo (replica il 27 luglio), testo che indaga l’inadeguatezza del concetto di verità. A Cirimonia è uno spettacolo che, con un gioco linguistico seducente e un meccanismo teatrale carico di tensione, fa scorgere una verità nascosta tra i frammenti di memoria di due personaggi, come scrive il duo a proposito della scrittura di Palazzolo: «‘U masculu e ‘A fimmina sono pronti, hanno indossato il loro costume, assunto le identità che servono per celebrare una cerimonia: un compleanno, presumibilmente, con tanto di torta e candeline. Ma prima devono rievocare un fatto, rivivere un ricordo che appartiene a entrambi e che solo assieme potranno ricomporre. Si interrogano reciprocamente con crudeltà e paura, attraversano incertezze ed entusiasmi, eccitazioni e abbattimenti, disperazioni e gioie improvvise e continuano a sentire voci, attorno a loro, voci di adulti e di bambini, minacciose o tormentate. E quando si illudono di aver capito, di aver trovato quello che cercavano, nel momento stesso in cui la verità balugina come un lampo accecante davanti agli occhi di tutti, allora il ricordo si azzera, e la verità rimane un non detto, qualcosa di inesprimibile, o forse da cancellare». Ancora alle 21.00, un’altra prima assoluta alla Fagianeria di Capodimonte: Mario Scandale porterà in scena Il dolore di prima, il libro di Jo Lattari pubblicato da Castelvecchi Editore con prefazione di Franco Cordelli (replica il 27 luglio). In scena Betti Pedrazzi, Arturo Cirillo, Valentina Picello, Paola Fresa. Una produzione Cranpi, Marche Teatro, Fondazione Sipario Toscana-Centro di Produzione teatrale, Sardegna Teatro. Il dolore di prima racconta la storia di una famiglia, simile a molte altre della provincia italiana, composta da una madre, un padre e tre figli. Figlia, la terzogenita, è l’unica ad aver abbandonato il nucleo famigliare e ad aver cambiato città. Dopo otto anni d’assenza è costretta a tornare nella casa dell’infanzia. I personaggi di Lattari sono instancabili parlatori, logorroici e analitici, ma nonostante questo non riescono a comunicare. Si guardano, si studiano, raramente si toccano e sempre parlano senza dirsi mai nulla che li possa aiutare.  Per la sezione Osservatorio, alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, Nonostante voi. Storie di donne coraggio. Storie di resistenza al femminile, in un nuovo linguaggio che unisce giornalismo e teatro, compongono le pagine del reportage teatrale di e con Livia Grossi, giornalista del Corriere della Sera, accompagnata sul palco dalla musica dal vivo di Andrea Labanca. In scena riflessioni e testimonianze di donne italiane e straniere, e un ironico monologo sui requisiti necessari per ottenere la Carta d’identità di Donna. Ultime repliche di Tur for’ ‘e vasc, spettacolo itinerante e site-specific a cura di Carlo Geltrude, produzione Le Scimmie, nel ventre del Rione Sanità (alle 20.00, 20.45 e 21.30) e PasticheN° 0 di PASS/SAGGI rivista di teatro dal vivo a cura di Renato Carpentieri Claudio Di Palma, coprodotto dal Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale con la Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, in scena alle 21.00 al Maschio Angioino. Per Prima, la sezione Letteratura curata da Silvio Perrella, alle 19.00 nel Casino della Regina di Capodimonte (ingresso da Porta Miano), l’incontro con il giornalista Enzo Ragone con la partecipazione straordinaria del musicista Mauro Di Domenico, Nel nome della Casa della Poesia di Baronissi. «A Baronissi – scrive Perrella – c’è una vera casa che vive di poesia e di poeti. Li ospita, ne ascolta le voci, prova a diffonderne i suoni. E ne archivia le voci. Raffaella Marzano e Sergio Iagulli sono i depositari di un dizionario di soffi: venti, rabbie, gioie, furori civili, mescola di lingue per sconfiggere i razzismi di chi impasta la prosa del mondo con la violenza. Esempio solitario di accoglienza delle voci, chi vuol saperne di più della poesia deve prima andare a Baronissi. Ne festeggiamo i cinque lustri di vita ricordando anche Luis Sepulveda che a Baronissi c’è stato».

Sul sito napoliteatrofestival.it sono consultabili le promozioni e gli eventi gratuiti.  

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