mercoledì 11 Dicembre 2024
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Napoli, truffa sui buoni vacanze per il Covid, Finanza indaga 2100 beneficiari

Una maxitruffa sui buoni vacanze erogati dal ministero del Turismo nel periodo dell’emergenza Covid è stata scoperta con l’indagine diretta dalla Procurà della Repubblica di Napoli Nord, e condotta dalla guardia di finanza del Gruppo di Giugliano in Campania. Quasi 800mila euro sono stati sequestrati alla direttrice di un albergo di Giugliano . Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno accertato la partecipazione attiva di 2.098 persone, tutte indagate per truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e quasi tutte residenti in Campania
“Dalle indagini è emerso “che la direttrice dell’hotel consentiva a numerosissimi clienti. fittizi,.di fruire solo- in via “documentale” dei bonus – offrendo in cambio, una somma compresa tra i 100 e i 300 euro – in proporzione al valore dell’incentivo stesso”, ha spiegato in una nota il procuratore di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone.
I bonus in quesione, erano stati introdotti tra le misure di sostegno al comparto turistico durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, consistevano in un contributo fino a 500 euro, destinato a famiglie con un reddito ISEE fino a €40.000, da spendere in unica soluzione per soggiorni in strutture ricettive in Italia: alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e Bed & Breakfast.
Le indagini hanno svelato come l’albergo, nel biennio 2020-2021; avesse ricevuto cospicui versamenti dal Ministero del Turismo, relativi all’accredito di “buoni vacanza” i quali, tuttavia, non corrispondevano ai volumi dei ricavi usualmente dichiarati dalla struttura, peraltro di sole 11 stanze e ubicato in una zona a bassa vocazione turistica
La dichiarata fruizione della struttura ricettiva da parte dei beneficiari dei bonus è avvenuta persino nei mesi in cui operavano le restrizioni per la pandemia.
In taluni casi, è risultato che la titolare dell’albergo avesse realizzato, in un giorno, guadagni illeciti dell’importo fino a dieci volte superiore all’incasso conseguibile dall’albergo, al completo delle prenotazioni.
Una parte dei tali proventi, inoltre, veniva trasferita sui conti correnti di una s.r.l. riconducibile al marito della stessa, per essere “ripulita”.
I beneficiari dei buoni hanno dichiarato che, a fronte di soggiorni mai effettuati, hanno ricevuto il corrispettivo loro promesso quasi sempre in contanti; qualora residenti in altre regioni, l’importo veniva accreditato su postepay o su conti correnti
Il sequestro preventivo per i delitti di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche nonché di impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita ha riguardato il valore complessivo dei buoni spesi indebitamente, con eventuale apprensione del patrimonio degli indagati, per equivalente, nel caso di incapienza delle disponibilità finanziarie rinvenute.

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