Napoli. «Ormai da settimane assistiamo a continue dichiarazioni, con le quali sedicenti “tifosi” ed ultras di altre squadre di calcio, di altre città, intimano ai tantissimi supporter napoletani, che in quelle città vivono e lavorano da anni, di non dare seguito ad alcun tipo di “festeggiamento” per la vittoria dello scudetto della squadra partenopea. Addirittura, sulle pagine social di alcuni gruppi ultras vengono pubblicati post in cui si legge testualmente che al Nord “non possono essere tollerati festeggiamenti per la squadra partenopea” e si avvisano ristoratori, baristi e pizzaioli che “per festeggiamenti e pagliacciate varie riceveranno adeguate risposte alle loro attività anche a distanza di tempo”. Mi giungono notizie che casi del genere, purtroppo, non sono isolati». Lo dice il consigliere comunale di Napoli, Gaetano Simeone, presidente della prima commissione consiliare. «Ritengo, da cittadino italiano e da esponente delle Istituzioni locali, che tali episodi siano intollerabili. In nessun Paese civile dovrebbero essere consentite esternazioni di questa natura, che sconfinano in vere e proprie minacce ed intimidazioni. Né, tantomeno, è possibile minimizzare la questione, bollandola come mero effetto della rivalità calcistica. Si sta infatti tentando di impedire l’esercizio di legittime libertà, quali quella di manifestare pacificamente la propria fede sportiva e l’orgoglio della propria territorialità. Contro nessun’altra tifoseria, in Italia, si è verificato un accanimento simile e, finora, non ho letto una sola riga di condanna da parte del Ministero degli Interni», aggiunge Simeone. «Mi aspetto, dunque, che il Governo intervenga ufficialmente per condannare e punire tali atteggiamenti, perché non si può accettare che lo sport venga strumentalizzato per fomentare scontri o istigare violenze. Tale vicenda, a questo punto, senza alcun tono vittimistico o recriminatorio, caratteristiche che tra l’altro sono lontane dallo spirito e dall’indole partenopea, ci induce però a riflettere su tanti episodi di natura discriminatoria, avvenuti in passato, fuori e dentro agli stadi, che in qualche modo hanno influito sulle tante occasioni “perse o fallite” dalla squadra napoletana negli ultimi anni. Sorge il dubbio che, forse, a qualcuno disturba che stavolta a vincere siano il Napoli, la città di Napoli ed i napoletani», conclude Simeone.

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