OTTAVIANO. Un consiglio comunale complesso su un tema importante per la città: via Cesare Ottaviano Augusto. Ecco di seguito riportiamo l’intervento integrale del capogruppo dell’opposizione, Andrea Nocerino, che ha dato il via ai lavori della seduta consiliare.
Buonasera Presidente, Buonasera colleghi Consiglieri, Assessori, Sindaco.
Questa sera ci confrontiamo in un consiglio comunale richiesto congiuntamente dal sottoscritto, dai consiglieri Rosa Maria Autorino, Raffaele Annunziata ed Emanuele Ragosta sull’annosa vicenda di via Cesare Ottaviano Augusto. Sono passati quasi due mesi dal blocco dei lavori e speriamo che da questa assise arrivino, le risposte che i cittadini di Ottaviano, sfiancati e stremati dalla lentezza dei lavori, meritano di avere. I nostri cittadini, cari colleghi, meritano di più. Meritano di essere al centro non solo delle scelte, ma anche delle informazioni. Ma questo consiglio comunale è anche l’occasione per altro: capire qual è l’indirizzo sull’intero comparto dei lavori pubblici che il sindaco Capasso intende portare avanti in questo tempo di governo che gli resta.
Anzi, più che portare avanti direi “portare a compimento” visto che, da questa storia, da quella che io ritengo sia un “ ferita sanguinante”, al centro del nostro paese, ne esce scalfita e non poco l’immagine di efficienza che il nostro primo cittadino vuole far trasparire a tutti i costi all’esterno della casa comunale.
Caro sindaco, via Cesare Ottaviano Augusto è uno spot all’inefficienza ed alla lentezza della burocrazia italiana. E’ anche per queste ragioni che la fiducia nella politica cala a picco.
Il gioco dei proclami stasera potrebbe non servire. I silenzi assordanti di questa amministrazione in merito ai lavori di via Cesare Ottaviano Augusto avranno una eco fuori da quest’aula. E, da ottavianese, prima che da consigliere comunale, non posso non manifestare profonda amarezza per come è gestita questa vicenda. Se non ci fossimo stati noi, cari colleghi, e mi rivolgo sia alla maggioranza che alla minoranza, quanto altro tempo avrebbero dovuto aspettare i nostri cittadini prima che qualcosa si muovesse? Ancora una volta una opposizione responsabile, alternativa seria, credibile e tangibile a questo governo si fa portavoce delle esigenze dei cittadini. Chiunque voglia seguirci in questo umile, duro e difficile cammino, può farlo. E’, cari colleghi, il momento di unire le forze contro chi, imbevuto di populismo passa il suo tempo a ”parlare alla pancia“ o se preferisce a far leva sull’emotività dei cittadini che nel frattempo vivono il disagio di una città che ,per incapacità gestionali , scivola nel “degrado e nell’impoverimento” (citazione consigliere Capasso consiglio 27/02/2012). E non mi riferisco solo al cantiere di via Cesare Ottaviano Augusto, il cui stop è diventato una specie di quarto segreto di Fatima in salsa social-dispotica, ma a tutte le occasioni perse dal nostro amato comune.
Tra l’altro vorrei far notare a quest’aula la “schizofrenia” organizzativa di questa amministrazione. Abbiamo letto sui giornali ”proclami trionfalistici” dell’aggiornamento del piano di emergenza comunale, effettuato con i fondi Fesr 2007/13 del Por Campania. Abbiamo saputo che il Comune di Ottaviano avvierà un’indagine conoscitiva tra la comunità locale, con lo scopo di conoscere il numero preciso dei residenti che desiderano allontanarsi volontariamente in caso di pre-allarme per il rischio Vesuvio.
Alle stesse famiglie sarà consegnato un vademecum con conoscenze non importanti, ma vitali, in caso di eruzione o di rischio idrogeologico. Bene, benissimo, iniziativa lodevole e meritevole di plauso. Una cosa però non mi convince: abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri concittadini, della nostra comunità e poi cosa facciamo ? Durante la festa patronale, in un delirio che spero stasera ci venga spiegato, il cantiere viene miracolosamente aperto. Ora, capisco che i Santi Patroni abbiano una notevole influenza e capacità taumaturgica, altrimenti non sarebbero tali, ma immagino, al di là di una battuta, e non me ne voglia San Michele a cui sono molto devoto, che sia profano giocare con la sicurezza dei cittadini. Perché, cari colleghi, le opere di maquillage, che servono soltanto a mettere lo sporco sotto il tappeto, sono pericolose. Come dire vogliamo risolvere il problema della fame nel mondo, ma non riusciamo a dar da mangiare al nostro vicino? La sicurezza dei cittadini, sia intesa come piano generale di fuga in caso di “stato di calamità ”, sia per l’apertura di strade opportunamente consegnate e collaudate, viaggiano alla stessa velocità. O tenete a cuore la sicurezza delle gente oppure tenete di più all’ immagine di “efficienza di plastica” che portate in giro con una certa, efferata, disinvoltura. Correva l’anno 2012 nel consiglio del 27 febbraio, proprio Lei Sindaco, in merito alla strada affermava :” ….certo non è colpa nostra che c’è un problema per via Cesare Ottaviano Augusto e poi la sicurezza nei cantieri che non c’è , perché non si può recintare viale Elena per prendere i cordoli e metterli a viale Cesare Ottaviano Augusto………” cosa che poi caro sindaco a distanza di anni è stato fatto proprio sotto la sua amministrazione. Non solo. E qui introduco il discorso rispetto alla magrezza progettuale di una amministrazione concentrata sulla vanità dell’antico detto “Festa, farina e Forca”.
In questi giorni, con i miei colleghi della minoranza, ho provato una profonda tristezza nel leggere gli elenchi dei singoli interventi finanziati con il POR FESR 2007/2013, non conclusi entro il termine del 31/12/2015 e da completare. Ebbene, Ottaviano non compare se non nella parte di finanziamento ricevuto, insieme ad altri comuni, per i Paes. Caro Sindaco, ma soprattutto cari assessori, la politica non è semplicemente un passatempo da bar o l’occasione per appuntarsi qualche medaglietta di latta sul petto. La politica è progettare, pianificare, realizzare e sempre più saper gestire le criticità che quotidianamente incombono sul paese. E’ semplice, semplicissimo, annunciare al mondo che si accenderanno mutui per le opere pubbliche che rendano normale la nostra città. Attenzione, normale, non superlativa. Perché purtroppo anche la normalità è un traguardo in questa fase storica della nostra città. Comprendo che l’Italia è una nazione basata sul debito pubblico ma non per questo dobbiamo sentirci autorizzati a finanziare opere di ordinaria amministrazione, che normalmente dovrebbero concretizzarsi con proventi delle imposte, accendendo mutui la cui finalità dovrebbe essere invece quella di realizzare opere strutturali di rilevanza sociale ….l’ordinario diventa dunque straordinario. Ed in questa ottica è semplice per voi rifare strade mettendo in piedi debiti che pagheranno le generazioni a venire. Incapacità scaricata sul prossimo. La stessa strada percorsa da qualche comune vicino con il quale, pare, ci siano buoni uffici e stesse, scellerate, strategie. Il tutto senza mai confrontavi con l’opposizione. E come recitava qualche anno fa un consigliere in pieno consiglio comunale” ….abbiamo dato la piena disponibilità, ma il peccato originale è che voi non avete chiesto una collaborazione effettiva all’ opposizione, perché ben potevamo discutere insieme ………”il consigliere che predicava bene e che oggi razzola male è Lei ed il consiglio comunale lo stesso del 2012
La verità, e qui concludo il mio intervento, è che i nostri assessori, se tali vogliono essere, dovrebbero recarsi quotidianamente in regione a bussare alle porte dei funzionari, a individuare fondi, a cercare opportunità per la nostra città, per la nostra comunità. I nostri assessori avrebbero dovuto conoscere la forza trainante dei fondi europei strutturati in modo da dare ossigeno ed opportunità ai nostri enti. Soprattutto a quelli del Mezzogiorno d’Italia. Perché solo in questa ottica un cittadino può essere fiero dei propri amministratori. Solo e soltanto in questa ottica un cittadino può credere veramente che un amministratore si batta con tutte le sue forze per il bene della città. Da qui deve ripartire Ottaviano : dalla fiducia autentica dei cittadini negli amministratori – AUTENTICA LO SOTTOLINEO . Grazie.
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