“Con un altro allenatore non avremmo avuto questa classifica. Conte può non essere molto simpatico ma come allenatore non si discute: ha fatto un’impresa. Conte è vaccinato alle pressioni ed è maniacale”. Questo il parere dell’allenatore Paolo Specchia ai microfoni di Radioclub91 nel corso della trasmissione Il Calcio Parlato che poi aggiunge: “Contro il Parma partirei ancora con Raspadori e dagli stessi della sfida col Genoa, per poi inserire Neres a partita in corso. Avere ancora un punto di vantaggio sull’Inter in questo momento della stagione è un grande merito di Conte. Criticarlo per aver messo in campo Lobotka contro il Genoa è assurdo secondo me.”.
Su questo Specchia precisa: “Credo che l’allenatore sa benissimo che c’è differenza tra schierare Lobotka e non schierarlo. Con tutto il rispetto per lo scozzese c’è un abisso con Gilmour. La gente dimentica che stiamo giocando senza Buongiorno e Juan Jesus da diverse domeniche: Rafa Marin non è pronto, non è da Napoli. Non è stato un giocatore voluto da Conte, ma scelto dallo scouting del Napoli. Olivera non è un centrale, ma non ci sono alternative al momento. Senza Buongiorno mancano centimetri e manca prestanza alla difesa.”.
Poi a Il Calcio Parlato su Radioclub91 è intervenuto il suo collega Gaetano Fontana che concorda sull’importanza del centrocampista slovacco e su quanto il suo infortunio sia una perdita considerevole per gli azzurri nella costruzione: “La confidenza che ha Lobotka all’interno di un questo gruppo è una certezza – afferma l’allenatore Fontana ai microfoni di Radioclub91 – anche se Gilmour ha grandi margini di crescita ed è un abile palleggiatore”. Poi l’analisi sulla scorsa partita e sul da farsi: “La partita col Genoa era sicuramente alla portata, ma sono fiducioso perché a ogni inciampo quest’anno c’è stata una reazione, nonostante i tanti problemi incontrati quest’anno. Il Napoli a Parma deve cercare di sfruttare le occasioni che capiteranno perché ha tutto per superare questo esame. Farei giocare Raspadori, non penso che Neres ha già i 90 minuti, mentre entrando nel finale può spaccare. McTominay ha avuto un impatto che non mi aspettavo, non essendo un giocatore latino, come i sudamericani. Vista l’empatia che si è creata con l’ambiente deve avere qualche gene partenopeo nel sangue”. Fontana commenta poi il calciomercato. Alla domanda su De Bruyne risponde: “Guardando le qualità dell’atleta lo prenderei, qualche dubbio c’è invece per i tanti infortuni delle ultime due stagioni. Bisogna capire anche se è un investimento in linea con la gestione societaria di De Laurentiis”. Infine, un momento amarcord: “Quando ero a Napoli – dice il mister – non eravamo in serie C, partecipavamo alla serie C. Tutti contro di noi giocavano la partita della vita. C’era la percezione che si stesse costruendo qualcosa di importante, anche se il club l’ha fatto molto velocemente. Ero a fine carriera e per me giocare nello stadio di Maradona è stato un premio alla carriera. Il Pampa cullava questo sogno di giocare almeno una partita con la 10 di Maradona”, chiosa così a Il Calcio Parlato

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