Ottaviano. Da Gaetano Cutolo, già consigliere comunale, riceviamo una considerazione che di seguito pubblichiamo.
Ad Ottaviano siamo andati alle urne per scegliere il futuro sindaco della città, purtroppo per qualche oscuro motivo che a noi semplici mortali è precluso sapere il PD non ha presentato una sua lista o una coalizione riconducibile ai principi di centro-sinistra a cui io ed altri come me hanno fatto sempre riferimento. Ho provato ad informarmi dei perché dell’infausta e aggiungerei grave scelta o incapacità di dare la possibilità agli elettori come me di votare secondo i propri ideali politici. Ho cercato sui canali social ufficiali ma nulla da fare, non una parola, non una nota a fugare i miei interrogativi. L’ultimo post su Facebook nel momento in cui scrivo risale al 19 Febbraio 2023 dove si esortava a partecipare alle primarie per l’elezione del segretario della direzione Nazionale a cui ho partecipato con convinzione. Da allora niente di niente, silenzio totale, chiusi per ferie e come titolava un giornale locale: “il PD Ottavianese in coma irreversibile”. È difficile pensare che il maggior partito di opposizione in questi ultimi dieci anni di amministrazione Capasso non sia riuscito a creare un’idea alternativa di città, non sia riuscito a formare personalità per il futuro di Ottaviano, non sia riuscito a sensibilizzare quella parte della popolazione scettica del lavoro svolto dall’ultima amministrazione. Non è mio intento fare una caccia alle streghe ma forse è il momento di fare chiarezza, capire chi sono i responsabili di tale scempio. Forse la mia è una vocina flebile che spira nel completo disinteresse della cittadinanza ma mi sento in dovere di denunciare moralmente i responsabili di questo stato di cose. Questa situazione paradossale richiedeva almeno un’ammissione di colpa una dichiarazione che spiegasse a noi elettori del perché ci siamo ridotti a tutto questo e non farsi vivi solo quando ci sono le elezioni regionali o le nazionali per votare quel consigliere o quel deputato a cui fanno riferimento in pochi. È una vergogna, anni di inerzia, anni in cui i rei del Partito Democratico Ottavianese hanno solo pensato a conservare i loro piccoli centri di potere, le loro piccole idee, il loro piccolo regno fatto di autorefenzialità e ambizioni personali. Il PD Ottaviano è una comitiva più prossima al “pensiero unico dominante” che un partito vicino e soprattutto tra la gente.
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