venerdì 26 Aprile 2024
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Pomigliano. L’8 marzo delle “Donne del Movimento Operaio”

POMIGLIANO. “IL NOSTRO 8 MARZO VIVRA’ IL 25 APRILE”

“Stavolta per noi la tradizionale ricorrenza dell’8 marzo vivrà, insieme agli operai, nella mobilitazione del prossimo 25 aprile”… dichiarano determinate le operaie e le donne del Comitato Mogli Operai …“questo perché come Donne del Movimento Operaio siamo ben consapevoli che la ‘differenza di genere’ non può né coprire né sostituire la fondamentale ‘differenza di classe’”… “specialmente quando come oggi”… insistono le donne del Comitato …”l’intero quadro politico punta a trasformare il Movimento Operaio in ‘classe senza coscienza’ per impedire e controllare il conflitto sociale e lucrare strumentalmente il voto presentato ai lavoratori come ‘unica e possibile ribellione consentita’ ad ogni tornata elettorale. Questo con le multiformi proiezioni della destra populista, della finta sinistra, del razzismo e dei movimenti della cosiddetta ‘antipolitica’ che, in nome di una presunta modernità neo-liberista, si adoperano al progressivo azzeramento della democrazia e dell’insieme dei diritti sociali fondamentali mettendo il sistema economico in posizione dominante ed i lavoratori in inferiorità sociale e normativa.”

8 marzo 2019: Attivo Operaio a Pomigliano
H 11.00 – Sede Comitato Mogli Operai

Perché col disegno di legge per normare la prostituzione vogliono sottoporre a moderna schiavitù economica le donne ed i loro corpi, da trasformare in merce da comperare ed usare a piacimento con la legittimazione legale dello Stato

Perché (con Legge Fornero, Jobs act e Decreto Dignità) già stanno sottoponendo da anni gli operai al ricatto del licenziamento senza ‘giusta causa’ per relegare il lavoro al rango di merce ‘usa e getta’ di valore inferiore alle merci stesse

Perché la realtà che oggi, come operaie e come donne stiamo letteralmente vivendo sulla nostra pelle all’interno delle fabbriche e nel sociale ci richiama, sia pure in chiave moderna, a quel tragico regime liberista di infausta memoria già intercorso tra lo Statuto Albertino del 1848 e l’era fascista.

Perché 74 anni fa la lotta partigiana di uomini e donne liberò in nostro paese dalla guerra e dalla feroce dittatura aprendo la strada ai lavoratori per le successive ed importanti conquiste dei diritti sociali.

Perché oggi vogliono riportarci a quei modelli economico-sociali e politico-istituzionali già spazzati via nel 1945 dalla Resistenza

Perché quando si abbassa la democrazia nelle fabbriche e nell’insieme dei luoghi di lavoro si abbassano anche i diritti sociali e, conseguentemente, l’intera gamma dei diritti civili

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