giovedì 25 Aprile 2024
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Primavera sociale a Scisciano, le storie resilienti dei tirocinanti del Reddito di Cittadinanza

Scisciano. Storie resilienti che arrivano dritte al cuore, sono quelle raccontate dai percettori del reddito di cittadinanza che sono stati individuati dal Comune di Scisciano per svolgere tirocini formativi. Grazie all’Ambito 23 e al lavoro certosino dell’assistente sociale Antonella Finizio e di un psicologo, la scelta dei tirocinanti è ricaduta su 10 persone, ciascuna con storie molto emozionanti. Persone giovani e di mezza età che per svariate ragioni sono rimaste sole e senza lavoro e quindi costrette a chiedere il reddito di cittadinanza. I tirocinanti sono stati selezionati per supportare i servizi comunali e questa chance è stata per loro un’ancora di salvezza. Abbiamo ascoltato le loro storie e le abbiamo toccate con la punta delle dita. Spesso il banale e becero populismo ha etichettato i percettori del reddito di cittadinanza come parassiti della società o nullafacenti a cui arrivano i soldi in  tasca stando comodamente seduti sul divano. Ma le storie raccontate da queste persone smentiscono fake e dicerie, ci sono drammi che diventano insormontabili se manca il lavoro, la dignità è ferita a sangue. Inizia a parlarci una donna 55enne, ci racconta che qualche anno fa chiese alla sua azienda di essere stabilizzata, aveva bisogno di un equilibrio economico, il marito si era ammalato e doveva sostenere da sola la sua famiglia. Ma quel lavoro anche se precario la donna lo perse. Sulle sue spalle un’età adulta che non le permetteva di ricominciare da capo, Maria (nome di fantasia) con un’ultradecennale esperienza d’ufficio si è sentita messa da parte dal mondo del lavoro proprio nel momento in cui aveva più bisogno. Ottiene il Rdc, ma a lei non bastava, quei soldi voleva guadagnarseli lavorando, voleva sentirsi ancora indispensabile per la società, viva. Poi è arrivata per lei la possibilità di svolgere un tirocinio al Comune. Si avvicina poi anche una giovane donna che ci racconta il suo matrimonio fallito, è sola con due figli da crescere, anche per lei il reddito e il tirocinio diventano una boccata d’ossigeno. Le vicissitudini di un 57enne, originario del sud America, ci emozionano. Nel suo bagaglio culturale la conoscenza di tre lingue, un passato da sportivo e un’intelligenza raffinata che non paga però le spese quotidiane. Accoglie i cittadini che entrano al Comune e naturalmente riesce a comunicare anche con chi non parla l’italiano. Poi una donna rimasta vedova troppo presto e con tanta sofferenza negli occhi, un giovane uomo molto empatico che nell’ufficio assegnatogli è diventato un punto di riferimento per i tanti cittadini che si recano da lui quotidianamente. Infine un 60enne che si è rimesso in gioco, pur sapendo che questa esperienza a breve finirà e per lui saranno poche le speranze di trovare un nuovo lavoro, nonostante un passato da geometra. L’amarezza tra i componenti dell’ottima squadra è tanta, infatti il progetto per il quale sono stati coinvolti terminerà alla fine del mese di giugno. In realtà il tirocinio doveva finire il 31 dicembre ma grazie all’ottimo lavoro svolto dai 10 tirocinanti l’Ente è riuscito ad attingere al fondo d’inclusione che, trasferito all’Ambito, il progetto è stato poi finanziato per altri sei mesi. Il Comune di Scisciano è un ambiente familiare, oltre ai tirocinanti che hanno formato un validissimo team, sono 16 le persone che fanno parte del Puc (Progetti utilità collettiva). Anche loro percettori del reddito di cittadinanza ma impegnati in altri servizi: due le persone inserite nel progetto del banco alimentare, otto addette alla sicurezza fuori le scuole, quattro alla mensa scolastica e due le signore che si occupano della pulizia negli uffici pubblici. E proprio una di loro ci racconta il dramma che sta vivendo nelle ultime settimane. Di origini ucraine, Liuba (nome di fantasia) in Italia da 20 anni teme per i suoi familiari, anche se sono al confine con la Polonia. Con le lacrime negli occhi parla degli ostacoli messi ai corridoi umanitari e quindi i ritardi degli aiuti, alla madre malata bloccata nel paese lacerato dalla guerra. Storie diverse ma che si intrecciano nella piccola cittadina Nolana. Anima della grande iniziativa sociale il vicesegretario comunale Vittoria Russo, punto di riferimento per tutti nella casa comunale. La Russo è promotrice di una vera e propria primavera sociale, di un radicale rinnovamento negli uffici comunali e di una spiccata attenzione alle fasce più deboli. «I tirocinanti hanno fatto un grandissimo lavoro – commenta il sindaco Edoardo Serpico – Russo li ha coordinati in maniera magistrale. Se si è creato un solido rapporto tra di loro è anche merito suo. C’è un clima molto sereno, se riusciamo a portare a termine tante iniziative e fornire buoni servizi è anche merito loro».

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